Sono arrivati a Pantelleria in kayak. Si tratta di tredici cittadini tunisini che ai normali mezzi di trasporto per migranti ai quali fino ad oggi eravamo abituati: barconi, pescherecci, gommoni o imbarcazioni da diporto, hanno preferito un semplice kayak per raggiungere l'Italia e coronare il loro sogno di libertà.
I tredici però sono stati intercettati da una motovedetta della Guardia costiera che dopo averli fermati li ha condotti come accade in questi casi all'interno dell'ex caserma Barone. Due le ipotesi: la prima che possano realmente essere partiti dalle coste tunisine a bordo dei kayak, l'altra che possano essere partiti a bordo di una “imbarcazione madre” e poi una volta constatata la vicinanza con l'isola di Pantelleria, hanno utilizzato le canoe per raggiungerla. Uno stratagemma che ancora una volta non ha funzionato.
Non è il primo caso di arrivi in kayak a Pantelleria. Giusto un anno due tunisini furono rintracciati a largo delle coste a bordo di un kayak. Anche in quella occasione i due stavano per raggiungere l’isola quando furono fermati da una motovedetta della Capitaneria di Porto e poi condotti successivamente a Trapani.
Una volta a Trapani furono identificati dagli agenti della Squadra Mobile e dai colleghi della Polizia scientifica e dell’Ufficio Immigrazione, dopo una serie di accertamenti, nonostante in precedenti occasioni avessero fornito diversi alias. A loro carico, una serie di divieti di reingresso sul territorio nazionale, emessi da altre questure italiane. Così per i due intraprendenti clandestini, entrambi con numerosi precedenti penali e di polizia, scattarono le manette.
Al momento all'ex caserma barone sono presenti 102 migranti, di cui 13 arrivati con kayak e poi ci sono anche 4 migranti positivi al Covid. In serata è prevista la partenza per Trapani di 50 migranti con la nave di linea. Mentre per domenica probabile nuovo trasferimento da Lampedusa verso Mazara.
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