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Riserva dello Zingaro, aumentano incidenti e soccorsi: come evitare i rischi

Cresce il numero degli interventi di elisoccorso alla riserva dello Zingaro. Sempre più persone, complici le elevatissime temperature, accusano malori e richiedono l’intervento dei sanitari: «Negli ultimi due mesi - racconta Vincenzo Biancone, delegato responsabile del soccorso alpino per la Sicilia centro occidentale - abbiamo dovuto utilizzare il servizio di elisoccorso per 8 persone».

Ecco quindi le linee guida consigliate dal direttore della riserva naturale, Pietro Miceli: «Sono consigli - dice Miceli - che diamo sempre all’ingresso a tutti i visitatori che ogni giorno entrano per godere delle nostre bellezze. Bisogna sempre avere con sé grandi scorte d’acqua, un copricapo e crema solare. Inoltre - aggiunge - è consigliabile salire e scendere nella ore meno calde, evitando magari i sentieri più alti che sono i più impegnativi».

Altro appunto importante riguarda le calzature: «Non facciamo mai entrare - continua il direttore - chi si presenta con scarpe aperte, quali infradito e simili. Le calzature devono essere da trekking, o comunque scarpe chiuse che diano stabilità per evitare infortuni». A proposito della strade, alcuni, spesso, provano ad andare fuori percorso: «E’ importante rimanere all’interno dei tracciati prestabilisti. Provare nuove strade non è sicuramente la scelta più responsabile».

Nonostante i consigli all’ingresso, però, molti continuano ad aver bisogno del servizio sanitario, che, però, non viene sostenuto a dovere dalla Regione, come dichiara Vincenzo Biancone: «In questi casi - dice - per intervenire abbiamo bisogno dei Sar (search and rescue), specifici mezzi dotati di verricello - un argano minore utilizzato per calare sia il medico che il soccorritore -; mezzi che non abbiamo». Il soccorso alpino, spiega Biancone, è infatti referente esclusivo dei servizi sanitari per soccorsi ostili, ma il corpo dalla Regione Siciliana è dotato soltanto degli Hems, velivolo utilizzato per il trasporto urgente di pazienti: «Da anni chiediamo di essere stati dei Sar - spiega il responsabile delegato -. Quando li utilizziamo li chiediamo all’aeronautica militare e alla polizia, a nostre spese per carburante e tutto, ma questi sono privi di servizi sanitari. Quando arriviamo - prosegue - possiamo effettuare soltanto piccoli interventi. Dopo di che dobbiamo arrivare il prima possibile negli ospedali di Alcamo o Trapani, nei casi più gravi».

Sul perché si siano realizzati tutti questi interventi, Biancone si dà una spiegazione molto semplice: «La gente può seguire i consigli, ma quando ci sono 3 mila visitatori al giorno è normale che più vi sia una presenza elevata di persone più la casistica aumenti».

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