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Castelvetrano, confisca definitiva per i beni degli eredi del pentito Cimarosa

Lorenzo Cimarosa

Confisca definitiva con sentenza di Cassazione: i primi di giugno Giuseppe e Michele Cimarosa, con la mamma Rosa Filardo e la nonna Rosa Santangelo, dovranno lasciare la loro casa e il maneggio annesso in contrada Fontanelle Maggiare a Castelvetrano. L’immobile risulta intestato ai due figli del collaboratore di giustizia Lorenzo Cimarosa, morto nel 2017.

Il provvedimento di sgombero è stato inviato alla famiglia Cimarosa dall’Agenzia nazionale per i beni confiscati qualche mese fa, ma la notizia è trapelata soltanto oggi durante la visita della Commissione nazionale antimafia presso il centro equestre Equus di Cimarosa a Castelvetrano. Il sequestro preventivo risale al 2014 su disposizione della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Trapani. Poi il procedimento è andato avanti e sia in Appello che in Cassazione la confisca è stata confermata.

Cimarosa jr: «Mio padre diede un duro colpo a Messina Denaro»

Giuseppe Cimarosa, 39 anni, di Castelvetrano, è figlio di Lorenzo, l’imprenditore edile e primo pentito della famiglia Messina Denaro (era sposato con Rosa Filardo, cugina del boss mafioso latitante Matteo) morto a 56 anni nel gennaio 2017. Appassionato di equitazione, Giuseppe Cimarosa, dal 2008 ha iniziato la sua attività di teatro equestre (Equus) che lo ha portato a esibirsi più volte alla ’Fiera Cavallì di Verona e a firmare, come autore e regista, alcuni spettacoli messi in scena in Sicilia. Nel primo colloquio al carcere Pagliarelli di Palermo nel 2013, dopo il secondo arresto, il padre gli disse di voler collaborare con la giustizia e raccontare ciò che sapeva anche se non si considerava un pentito. «Credevo che la scelta di mio padre di collaborare con i magistrati fosse stata apprezzata da molti cittadini e, invece, mi sono ritrovato da solo con mia madre, mio fratello e mia nonna, la sorella della madre di Matteo Messina Denaro. C’è chi, con un pretesto, è andato via dai corsi di equitazione, altri ancora hanno deciso di non parlarmi più», diceva Cimarosa. L’uomo, dopo che il padre aveva iniziato a collaborare, si era rivoltato pubblicamente contro il parente superlatitante Matteo Messina Denaro: mio padre con le sue dichiarazioni ha rotto un muro di omertà. La «collaborazione di mio padre ha sferrato un colpo durissimo alla famiglia Messina Denaro», ma «io ho ricevuto la confisca di casa e maneggio, che per me sono l’unica bombola d’ossigeno» aveva detto in audizione in Commissione parlamentare antimafia Giuseppe Cimarosa. Il giovane nel 2015 parlò alla Leopolda siciliana ricevendo l’applauso di un migliaio di persone. Dopo l’avvio della collaborazione con la giustizia del padre, Cimarosa, il fratello Michele, la mamma Rosa Filardo e la nonna Rosa Santantelo (sorella della mamma di Matteo Messina Denaro) hanno scelto di rimanere a vivere a Castelvetrano, rinunciando al programma di protezione. Oggi, nel maneggio a fianco la casa di contrada Fontanelle Maggiare, Giuseppe Cimarosa continua la sua attività di teatro equestre, con un vivaio di quasi 50 tra bambini e ragazzi. L’associazione Libera, nel suo maneggio, organizza periodicamente incontri, portando anche alcuni detenuti minorenni in prova per ascoltare la testimonianza di Cimarosa.

I danneggiamenti alla tomba di Firenze e al cimitero di Castelvetrano

Nel 2019 la foto del collaboratore di giustizia Lorenzo Cimarosa, che era stata appesa nella tomba di famiglia al cimitero di Firenze, venne danneggiata. Il particolare è stato raccontato  dal figlio Giuseppe Cimarosa. Lorenzo Cimarosa è seppellito nel cimitero di Castelvetrano, dove nel 2017, pochi mesi dopo la morte, la tomba venne danneggiata: ignoti buttarono a terra un angelo di marmo che si trovava sistemato sulla lapide che, poi a sua volta durante la caduta, ha rotto un cuore in ceramica, un lumino e frantumato un libro di marmo con la foto e un pensiero fatto scrivere dai propri cari. A Firenze i parenti, per ricordarlo, avevano sistemato la foto di Cimarosa sulla tomba di famiglia che è stata danneggiata. Sulla vicenda era stata presentata una denuncia.

Morra: «Se lo Stato abbandona Cimarosa, Cosa nostra vince»

«Se adesso lo Stato dovesse, insipientemente, abbandonare Giuseppe Cimarosa, ma sono sicuro che non avverrà, lo Stato farebbe vincere, magari non in maniera intenzionale, Cosa Nostra». Lo ha detto il presidente della Commissione nazionale antimafia Nicola Morra incontrando a Castelvetrano Giuseppe Cimarosa. Il figlio di Lorenzo Cimarosa. «Ci siamo attivati e le istituzioni stanno rispondendo per il momento bene. Ma bisogna sempre insistere ed essere prudenti», ha concluso Morra. Sarebbe stato proprio Giuseppe Cimarosa a convincere il padre Lorenzo, indicato come il cassiere del boss latitante Matteo Messina Denaro, a pentirsi.

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