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La droga, una lite, la fuga: ecco come è stato ucciso il trapanese Salvatore Martino, in carcere un minorenne

Salvatore Martino, la vittima, e la casa in cui è stato commesso il delitto

La droga, la lite, e infine l’omicidio. Svolta nelle indagini che riguardano l’omicidio avvenuto ad Erice di Salvatore Martino, 38 anni, trapanese. Individuato ed arrestato il presunto assassino, che all’epoca dei fatti aveva 17 anni. I carabinieri del nucleo investigativo del Comando provinciale e gli investigatori della squadra mobile di Trapani, dopo mesi di serrate indagini, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale dei minorenni di Palermo, su richiesta della procura a carico di un giovane trapanese.

Per la procura di Palermo sarebbe stato il 17enne a uccidere Salvatore Martino, tra le cinque e le undici di domenica 26 dicembre 2021, al culmine di una lite scoppiata per futili motivi, colpendolo ripetutamente con calci e pugni, fino ad ucciderlo. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i due quella sera si sarebbero recati insieme presso il prefabbricato di contrada Pegno, che Salvatore Martino aveva adibito ad abitazione e dove poi è avvenuto l’omicidio, per consumare un mix di droghe, appena comprate. Improvvisamente, tra i due sarebbe scoppiata una lite, degenerata nel brutale omicidio.

Il corpo senza vita di Salvatore Martino fu trovato dal padre, il giorno di Santo Stefano. L’uomo, dopo averlo ripetutamente chiamato al cellulare, non avendo avuto risposta, si era recato in contrada Pegno per verificare cosa fosse successo al figlio. Salvatore Martino la sera precedente era stato a cena dai suoi genitori, qualcuno ad un certo punto lo aveva chiamato al cellulare. Una telefonata breve, ma importante, visto che la vittima aveva lasciato la casa dei genitori, per poi non farvi più ritorno. Salvatore Martino fu trovato per terra con il volto tumefatto, quasi irriconoscibile, e segni di violenza su tutto il resto del corpo. Una brutale aggressione, forse a mani nude o comunque compatibile con un corpo contundente non ritrovato.

Gli investigatori di carabinieri e polizia in questi mesi hanno controllato minuziosamente le immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza, a partire dalla zona nella quale Salvatore Martino la sera di Natale si era allontanato. Hanno ricostruito tutto il percorso fino a Pegno. In quelle immagini si vedono la vittima e il minorenne. Ma per avere certezza, gli investigatori hanno lavorato anche sul cellulare della vittima, per risalire alle telefonate ricevute. Sono state determinanti ai fini delle indagini anche le tracce biologiche trovate sul luogo del rinvenimento del corpo. Inoltre, come fanno presente gli investigatori, sono state importanti le testimonianze di alcuni abitanti della zona. Grazie ad alcune dichiarazioni rese nel corso delle escussioni, gli investigatori hanno infatti potuto contestualizzare la vicenda e risalire al giovane minorenne, che ora è al carcere minorile Malaspina di Palermo.

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