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L'incidente di Triscina, parla il compagno della donna di Bagheria morta

Piange e si dispera in ospedale Filippo Tramonta: «Ci eravamo conosciuti da pochissimo, il nostro è stato un colpo di fulmine. Abbiamo subito deciso di convivere e pensavamo a sposarci». Poi racconta i tragici momenti di mercoledì

Vanessa Barzi

Piange e si dispera nella corsia dell’ospedale di Castelvetrano Filippo Tramonta, 43 anni, il conducente della Mercedes all’interno della quale lo scorso mercoledì è deceduta la sua compagna, Vanessa Barzi di 35 anni, originaria di Bagheria, sulla provinciale Triscina–Castelvetrano. Le ferite, la frattura di due costole con prognosi di trenta giorni, sono niente rispetto al dolore per la perdita di Vanessa.

Filippo Tramonta racconta tra i singhiozzi l’incontro con Vanessa, il classico colpo di fulmine e la decisione di andare subito a convivere assieme: «Tornavamo da Triscina, dove eravamo stati a prendere un aperitivo con gli amici. Era tanto felice di fare ritorno a casa, dove probabilmente saremmo rimasti tutta la sera essendo già le 19. L’avevo conosciuta appena 15 giorni fa attraverso amici comuni. Avevamo subito deciso di andare a vivere assieme e mi sono trasferito nella sua casa di via Trapani, a Castelvetrano. È come se l’avessi conosciuta da sempre. Avevamo deciso di sposarci. Io lo volevo fare subito, lei aveva scelto di aspettare un anno per una decisione così importante. Era bella, una persona esuberante, allegra, positiva, le piaceva la musica, sabato scorso eravamo andati a ballare, sapeva nascondere bene alcuni traumi familiari».

Era separata Vanessa Barzi. Sul suo profilo Facebook aveva anticipato il matrimonio con Tramonta, aveva infatti scritto «sposata». Di conseguenza, la stessa indicazione è sul profilo di Filippo Tramonta. Che ricorda con dolore il momento dell’incidente. «Ho frenato ma non sono riuscito a fermare la Mercedes che si è schiantata contro il guard rail. Dopo l’urto sono stato catapultato fuori dall’abitacolo di alcuni metri. Con tutte le mie forze mi sono rialzato, mi sono avvicinato all’auto, Vanessa era ancora viva, ma non sono riuscito a tirarla fuori era incastrata tra il sedile e il puntale del guard rail, che aveva tranciato lo sportello lato guida. Ho gridato aiuto con tutte le mie forze, poi si sono fermate alcune persone che hanno dato l’allarme».

Purtroppo, non c'è stato nulla da fare. L’ispezione cadaverica disposta dal magistrato ed affidata al medico legale Tommaso Lipari è stata già eseguita. La salma di Vanessa sarà restituita ai familiari di Bagheria. La giovane mamma di due figli , uno dei quali abita a Perugia con il padre, si dava da fare per trovare sempre lavoro. Anche le occupazioni più umili andavano bene. Era molto conosciuta e i social sono stati inondati di messaggi di cordoglio e di affetto per Vanessa, che aveva anche un gattino al quale era molto affezionata.

Sarà la polizia municipale a determinare la dinamica esatta dell’incidente, mentre l’auto rimane sotto sequestro. Sul conducente, come da prassi in questi casi, è stato fatto l’esame per verificare il valore dell’alcol contenuto nel sangue al momento dell’incidente.

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