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La morte di Francesco Pantaleo a Pisa, ecco perchè l'omicidio dello studente è l'ipotesi privilegiata

Un giallo avvolge la tragica morte di Francesco Pantaleo, il 23enne universitario marsalese trovato carbonizzato nelle campagne di Pisa dove studiava Ingegneria informatica. Omicidio o suicidio? Gli investigatori stanno cercando di venirne a capo anche se questa seconda ipotesi sembra la meno probabile, come scrive Antonio Pizzo sul Giornale di Sicilia in edicola.

A parte la modalità, improbabile che qualcuno si suicidi dandosi fuoco, è strano che uno studente fuori sede se ne vada a piedi per le campagne, lungo una strada che taglia i campi. Nel luogo del ritrovamento del cadavere non sono state, tra l’altro, trovate tracce evidenti di liquido infiammabile, né di contenitori o inneschi. La vittima indossava una maglietta e un paio di pantaloni ma non le scarpe.

Ma a far propendere per l'ipotesi dell’omicidio è lo squarcio piuttosto ampio sotto il collo, compatibile con il taglio di una lama. Anche se gli inquirenti rimangono molto cauti: i corpi bruciati presentano irregolarità, ferite e lacerazioni che possono essere dovuti all’azione del fuoco sui tessuti organici. E almeno per il momento non ci sono altre tracce di evidenti e sicure ferite.

Il ragazzo prima di uscire di casa sembrava avesse fatto di tutto per non lasciare tracce. Dal pc sono stati cancellati i files e dal cellulare avrebbe provato a disattivare i dati della geolocalizzazione. A casa c’era anche il portafogli. L’autopsia dovrebbe essere effettuata ad inizio settimana.

Francesco aveva scelto di restare in Toscana anche nei mesi del lockdown e delle lezioni universitarie con modalità di didattica a distanza (Dad), anziché optare come moltissimi nel rientro in Sicilia, presso i familiari. Anche su questo aspetto - la sua scelta di rimanere a Pisa, dove viveva in affitto, diversamente dalla maggioranza degli altri universitari durante il Covid - si concentra l’attività degli inquirenti per provare a spiegare l’accaduto e dipanare il giallo della sua morte.

Per stabilire il contesto in cui il ragazzo è morto, i carabinieri del nucleo investigativo stanno esaminando anche le immagini registrate da decine di telecamere di videosorveglianza, pubbliche e private, per cercare possibili indizi o verificare se hanno ripreso le ultime ore di vita del giovane. Magari il giovane potrebbe aver incontrato e parlato con qualcuno e ogni testimonianza può diventare decisiva in questa fase delle indagini.

L’area è abbondantemente coperta dalle telecamere, almeno fino alle soglie della zona di campagna dove è stato ritrovato il
cadavere. Sequestrata inoltre la sua camera da letto nell’appartamento, non distante dalla facoltà di Ingegneria informatica alla quale era iscritto, che condivideva con altri due coinquilini affittuari come lui.

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