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Corruzione a Favignana: arrestati sindaco e comandante dei vigili, 11 misure cautelari

Il sindaco di Favignana Giuseppe Pagoto

Arrestato per corruzione il sindaco di Favignana Giuseppe Pagoto. Stamattina i finanzieri del comando provinciale di Trapani hanno notificato undici misure cautelari nell’ambito di un’indagine della Procura sulla gestione del Comune e del sistema di approvvigionamento idrico.

Ai domiciliari, così come il sindaco, anche il comandante della polizia municipale Filippo Oliveri e l’ex vicesindaco Vincenzo Bevilacqua, oltre che Antonia Vittozzi, dipendente di una compagnia di navigazione con sede a a Napoli. In totale sono 24 gli indagati dai pm di Trapani (procuratore aggiunto Maurizio Agnello, sostituti procuratori Matteo Delpini e Rossana Penna) e oltre ai quattro arresti domiciliari, tre persone sono sottoposte al divieto di dimora, una all’obbligo di dimora e tre sono stati interdetti dall’esercizio di un pubblico ufficio.

Durante le indagini i finanzieri hanno «accertato un accordo corruttivo» tra il sindaco, il vice sindaco pro tempore e un assessore del comune di Favignana con i responsabili e i dipendenti di due società che avevano ottenuto dal Ministero della Difesa la gestione della fornitura di acqua potabile, attraverso navi cisterna, nelle isole minori. Quantificato un danno erariale per circa 2 milioni di euro.

Secondo quanto emerge dalle indagini, il sindaco due anni fa, aveva ordinato di non fare multe ai commercianti durante la campagna elettorale. Ma una volta riconfermato alla guida del C0mune, chi non lo votò o gli andò contro, sarebbe stato punito con multe salate. Pagoto è accusato di corruzione, abuso d'ufficio, falso, frode in pubbliche forniture, truffa, per una lunga serie di episodi che sono emersi dalle intercettazioni.  Le intercettazioni, dopo l'avvio dell'inchiesta nata da un anonimo, hanno svelato un "quadro di generale e diffusa illeicità al Comune", come scrive l'accusa.

Nel mirino anche la gestione dell'Area marina protetta. In particolare, l'ex direttore è accusato di corruzione, "in concorso col sindaco", per l'assegnazione di alcuni servizi a due cooperative sociali di Favignana. Il primo cittadino avrebbe garantito la stabilizzazione del personale, in cambio avrebbe chiesto l'assunzione di persone che lo avevano sostenuto nel corso dell'ultima campagna elettorale.

GLI ALTRI COINVOLTI. Sono undici i provvedimenti nell’inchiesta della Tenenza di Favignana. Obbligo di dimora a Roma e sei mesi di interdizione dai pubblici uffici per Stefano Donati, ex direttore dell’Area Marina protetta della Egadi; divieto di dimora a Favignana e l’interdizione per l’assessore Giovanni Sammartano e per il dipendente comunale Giovanni Febbraio; obbligo di dimora a Palermo e interdizione per Gaetano Surano, dipendente dell’Eas, l’Ente acquedotti siciliano; interdizione per Francesco Martorana, Angelo Ribaudo ed Emiliano Vitiello, comandanti delle navi che portano l’acqua a Favignana.

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