Nuovi elementi emergono sul delitto di Angela Stefani, la donna di Salemi scomparsa da 9 mesi e del cui omicidio è accusato il compagno, Vincenzo Caradonna, arrestato il 23 ottobre scorso.
La procura della Repubblica di Marsala ha ricostruito quella che, secondo l'accusa, sarebbe stata la dinamica del delitto, basandosi sulle tracce di sangue trovate in casa di Caradonna, abitazione in cui la donna viveva prima di scomparire e dove sarebbe stata uccisa. Una ricostruzione mostrata e di cui ha dato notizia "Chi l'ha visto", che nella puntata di ieri sera è tornata a parlare del caso di Angela Stefani.
La donna sarebbe stata prima aggredita sul letto con due colpi sulla testa, sferrati con un oggetto contundente (non ancora trovato). Avrebbe tentato di sfuggire al suo assassino, ma sarebbe stata colpita alle spalle fino a cadere su un tavolino di vetro. Tutte le tracce di sangue trovate in casa - scrive il Ris - appartengono alla donna e non a Caradonna, come lui invece ha sempre sostenuto.
Sempre la trasmissione "Chi l'ha visto" ha mostrato la testimonianza di una delle ex dell'uomo, che racconta di aggressioni e violenze subite in passato. La donna racconta che Caradonna l'avrebbe "frustato con un cavo elettrico e poi presa per il collo fino a farle mancare il respiro. Aveva tentato di darle fuoco, senza riuscirci. Poi, l'aveva colpito con uno spartitore".
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