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"Angela Stefani è stata uccisa": dopo 9 mesi arrestato a Salemi l'ex compagno

Le indagini nell'abitazione di Salemi e nei riquadri Angela Stefani e Vincenzo Caradonna

Un giallo lungo quasi 9 mesi. Adesso arriva la svolta nelle indagini sulla scomparsa di Angela Stefani, la donna originaria di Bologna e sparita da Salemi.

Questa mattina i carabinieri della Compagnia di Mazara del Vallo hanno arrestato Vincenzo Caradonna, 47 anni, suo ex compagno e accusato di omicidio volontario, distruzione e occultamento di cadavere, e detenzione di ordigni esplosivi. L’uomo è stato trasferito nel carcere di Trapani.

Il provvedimento arriva in esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa su richiesta della Procura della Repubblica di Marsala, dal Giudice delle Indagini preliminari di Marsala.

Caradonna da mesi era indagato, tanto che l'appartamento dove entrambi vivevano era stato sequestrato. In un primo tempo aveva fatto perdere le sue tracce ma i carabinieri lo avevano rintracciato in casa della sorella. Si era trasferito lì da quando la sua abitazione, dove viveva con Angela, era stata posta sotto sequestro. La casa era stata passata al setaccio dagli uomini della scientifica del Ris di Messina che avevano trovato tracce di sangue; all'esame degli investigatori avevano anche analizzato i tabulati del cellulare della donna scomparsa e dell'indagato.

A denunciare la scomparsa di Angela fu l'ex Rosario Scianna e uno dei loro due figli Francesco. Sin da subito i carabinieri avevano perquisito la casa dove vivono e anche la scientifica si era recata sul posto.

Le ricerche, coordinate dalla procura della Repubblica di Marsala in sinergia con la prefettura di Trapani, hanno interessato vaste aree urbane e rurali, compresi laghi, fiumi e pozzi della campagna di Salemi e dei comuni vicini.

Per le complesse operazioni di ricerca, gli inquirenti hanno utilizzato anche cani molecolari, con il supporto degli elicotteri dell’Armacon e delle squadre specializzate dei vigili del fuoco di Trapani con cui sono stati ispezionati oltre venti pozzi.

Parallelamente, i carabinieri del Ris di Messina e della compagnia di Mazara del Vallo – su disposizione della procura della Repubblica di Marsala, diretta dal procuratore capo Vincenzo Pantaleo - hanno effettuato minuziosi sopralluoghi nei posti che solitamente Angela Stefani frequentava prima della scomparsa, fra questi le case di via Verga e  contrada Baronia nelle quali la donna aveva vissuto insieme al compagno Vincenzo Caradonna. Entrambi gli immobili, infatti, sono stati sequestrati per consentire al personale specializzato di effettuare gli accertamenti tecnico-scientifici.

Durante le indagini sono state ascoltate dall’autorità giudiziaria di Marsala e dai carabinieri numerose persone che hanno permesso di ricostruire le ultime ore di vita della Stefani. Molte hanno sottolineato la personalità violenta di  Caradonna.

Determinante si è rivelato il lavoro svolto dai Ris sul alcune tracce di sangue ritrovate nell'abitazione in cui Angela Stefani conviveva con Caradonna.  Dalle analisi è emerso come se vi fosse stato un grossolano tentativo di bonificare l’ambiente del soggiorno.

I Ris  sono riusciti ad appurare che in quell’ambiente si era consumata un’aggressione violenta, a seguito della quale la Stefani avrebbe riportato delle gravi ferite con perdita di sangue.  All’esito del sopralluogo giudiziario sulla scena del delitto, è emerso che sarebbero almeno sei i colpi inferti alla donna.

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