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Mafia, ai domiciliari ufficiale della Dia arrestato con l'ex sindaco di Castelvetrano

Si trova ai domiciliari il tenente colonnello Marco Alfio Zappalà, arrestato lo scorso 16 aprile assieme all’ex sindaco di Castelvetrano, Antonio Vaccarino, e un altro carabiniere. Il gip di Palermo ha annullato la misura cautelare in carcere.

Da sabato dunque, l’ufficiale, in servizio alla Dia di Caltanissetta al momento dell’arresto, si trova ai domiciliari su disposizione del gip Piergiorgio Morosini. L’inchiesta è condotta dalla Dda di Palermo (aggiunto Paolo Guido, sostituti Francesca Dessì e Piero Padova) che indaga sui tre per "accesso abusivo a un sistema informatico" e "rivelazione di segreti d’ufficio" e inoltre all’ex politico Dc viene contestata l’aggravante di aver favorito Cosa Nostra e la latitanza di Matteo Messina Denaro.

La scorsa settimana il gip aveva annullato i domiciliari per Giuseppe Barcellona, carabiniere addetto alle trascrizioni presso la compagnia di Castelvetrano mentre Vaccarino era stato scarcerato dopo appena 15 giorni dall’arresto. Secondo l’accusa, Zappalà avrebbe ricevuto da Barcellona alcuni 'screenshot' di conversazioni tra due persone coinvolte in una indagine che riguarda la ricerca del latitante Matteo Messina Denaro.

A sua volta il tenente colonnello della Dia avrebbe inviato il contenuto di questi 'screenshot' a Vaccarino, noto per aver intrattenuto tra il 2006 e il 2007 una corrispondenza con Messina Denaro per conto del Sisde. Infine l’ex politico Dc rivelava il contenuto dell’intercettazione a Vincenzo Santangelo, titolare di un’agenzia funebre già condannato per mafia.

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