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Anziano morto in ospedale a Trapani, la procura ordina l'autopsia

Mentre attendeva nella sala d’aspetto del pronto soccorso. Attualmente non vi sarebbe nessuno iscritto nel registro degli indagati

TRAPANI. La Procura di Trapani ha disposto l’autopsia , per far luce sul decesso di Pietro Colletta, avvenuto nella sala d’aspetto del pronto soccorso del “Sant’Antonio Abate”.  Ad eseguirla, oggi pomeriggio alle 15,30 presso l’ obitorio del cimitero comunale, gli anatomopatologi Antonella Cacia ed Emiliano Maresi dell’Istituto di medicina legale di Palermo. Allo stato attuale non ci sarebbero medici iscritti nel registro degli indagati. A coordinare l’inchiesta è il sostituto procuratore Anna Trinchillo che per il momento procede a carico di ignoti, in attesa dei risultati dell’esame autoptico. La tragedia si è consumata, giovedì scorso, intorno alle 12.30. Pietro Colletta di 75 anni, sposato e padre di tre figli, titolare della ditta di onoranze funebri di via Vespri, a Valderice, era a passeggio con la moglie quando ha avvertito un forte dolore al petto. I due coniugi erano nei pressi dell’ospedale e, pertanto, si sono subito recati al pronto soccorso. All’imprenditore è stata misura la pressione.

Era alta: 190. Dopo avergli assegnato il “Codice giallo”, il paziente – secondo il racconto dei familiari - è stato fatto accomodare in sala d’aspetto, in attesa di essere visitato dai medici, impegnati con altri pazienti. Poco dopo, pero, Pietro Colletta si è accasciato per terra. Inutili i tentativi di rianimarlo. I figli si sono recati al comando provinciale dei carabinieri di Trapani, per sporgere denuncia, ipotizzando un caso di malasanità. Frattanto, parallelamente all’inchiesta della magistratura, procede quella della commissione nominata dall’Azienda sanitaria provinciale. I componenti – coordinati da Maria Carmela Riggio, responsabile dell’Unità operativa “Rischio clinico” dell’Asp – dovranno accertare “le circostanze dell’evento e verificare il rispetto dei tempi d’attesa presso la struttura, nonché dei codici di accoglienza al triage e se i sanitari in servizio erano occupati contemporaneamente con altre emergenze”.

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