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Erice: servizio radioterapia, pugno duro del Comune

La prossima settimana una delegazione dell’amministrazione e alcuni pazienti andranno a Palermo dalla Borsellino

ERICE. Il Comune di Erice, rappresentato dalla Giunta e dal Consiglio comunale, richiama e diffida la Regione per la mancata attivazione e realizzazione del servizio di radioterapia presso l’ospedale Sant’Antonio Abate (che sorge appunto nel territorio ericino). E’ questo in estrema sintesi l’esito di una seduta aperta e straordinaria del Consiglio comunale alla quale erano stati invitati a partecipare tutti i parlamentari della provincia di Trapani, nonchè i vertici della Regione. Ma nessuno degli esponenti politici invitati e del Governo regionale erano presenti, e, conseguentemente, sono finiti sul banco degli «imputati». In ogni caso, il Consiglio comunale ha dato il proprio assenso al progetto preliminare per la realizzazione di una palazzina da adibire a dipartimento oncologico, ed è stato fatto dal sindaco Giacomo Tranchida il punto della situazione al momento attuale. In pratica, in atto vi sarebbe a disposizione una somma di 3 milioni e mezzo di euro per la realizzazione della struttura edilizia e dell’apparecchiatura tecnico-sanitaria, ma occorrono però complessivamente 16 milioni di euro, oppure un finanziamento stralcio per circa 4 milioni di euro. Peraltro, il Comune della Vetta ha già ceduto da tempo, previa permuta, un tratto di strada di viale Europa, indispensabile per la realizzazione stessa della struttura. «La Regione adesso - ha dichiarato tra l’altro il sindaco - non ha più alibi, ammesso che prima ci fossero».

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