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Castelvetrano scossa dalla nuova retata di mafia

CASTELVETRANO. Ancora una volta Castelvetrano e i castelvetranesi si «svegliano» sotto la luce dei riflettori per fatti di mafia. Un’altra operazione contro i clan vicini a Matteo Messina Denaro ha portato in carcere nomi eccellenti. Le prime indiscrezioni arrivano dal web. Nei bar, nelle piazze,cominciano a tuonare i nomi degli arrestati. Alcuni sono insospettabili. La sorpresa è per l’arresto del consigliere comunale Lillo Giambalvo e per il ritorno in carcere di Peppe Fontana. Un'altra retata, un’altra azione investigativa per fiaccare l’organizzazione riconducibile al superboss latitante. «Eden 2» è un filone diverso rispetto all’operazione Eden dello scorso dicembre. Un altro spaccato della galassia di possibili fiancheggiatori del super latitante che emerge. Nel corso della giornata e dopo la conferenza stampa cominciano ad arrivare le prime dichiarazioni di politici e rappresentanti istituzionali.

Inizia il senatore Giuseppe Lumia che scrive: «A Castelvetrano, nel mandamento di Matteo Messina Denaro, si sta rafforzando un prezioso fronte sociale e civile antimafia e per l’affermazione della legalità che va incoraggiato e sostenuto. Per questo ho presentato un’interrogazione al Ministro dell’Interno per chiedere: quali iniziative il Ministro in indirizzo voglia intraprendere per garantire la sicurezza di tutti i cittadini di Castelvetrano». Segue il sindaco Felice Errante che, oltre a complimentarsi con le Forze dell’ordine e con la Procura, commenta cosi l’arresto del consigliere Giambalvo: «Sono basito e auspico che possa essere fatta presto chiarezza sulla sua posizione. Non posso nascondere l’amarezza, accompagnata da un momentaneo scoramento interiore, stante che i fatti di questa notte (ieri per chi legge) infliggono un colpo pesante alla mia comunità che ambisce ad un completo riscatto sociale all’insegna della legalità». Sulla stessa scia anche la dichiarazione del presidente del consiglio comunale, Vincenzo Cafiso che aggiunge: «Un plauso ai Carabinieri e alla Magistratura. Sono sorpreso per la vicenda che ha coinvolto il consigliere Giambalvo. Attendiamo l’esito delle indagini. A breve convocherò un consiglio sulla vicenda».

Anche il Partito democratico locale fa sentire la sua voce. «Appresi gli arresti scattati nella notte in città, alle forze dell'ordine va il nostro plauso e la nostra piena fiducia nella dura battaglia contro la mafia», scrive Monica Di Bella. Insomma, il mondo politico castelvetranese sulla vicenda Giambalvo attende. Aspetta maggiori dettagli prima di agire con posizioni più nette. Ma la prassi, in questi, casi indica la possibile sospensione del consigliere coinvolto nell’inchiesta. Se cosi sarà il suo posto verrà preso dall’ex consigliere Leo Caraccioli. Le reazioni arrivano anche dal mondo imprenditoriale e delle associazioni.

Il presidente di Confindustria Trapani Greogory Bongiorno non fa mancare i suoi positivi apprezzamenti agli inquirenti e aggiunge è «l’ennesimo duro colpo inflitto alla mafia di questo territorio, a Matteo Messina Denaro ed ai suoi fiancheggiatori. Ancora una volta la società civile deve prendere atto come occorra intensificare lo sforzo di una intera collettività che insieme alle Istituzioni operi quotidianamente per l’affermazione della legalità contro il crimine ed il malaffare».

Infine, Nicola Clemenza dell’associazione antiracket Libero Futuro afferma: «L’operazione è una dimostrazione evidente dell'impegno e dell'investimento che Magistratura e Forze dell'ordine stanno mettendo in atto per contrastare sia l'organizzazione militare che la rete poderosa di interessi e collusioni di Cosa nostra. Libero Futuro nell'esprimere apprezzamento per i risultati ottenuti dall'Arma dei Carabinieri rinnova a tutta la società civile ed in particolare agli imprenditori l'invito a trovare il coraggio di denunciare e di schierarsi a fianco di coloro che lo hanno già fatto. Al termine della lunga giornata di ieri, il presidente del Cinsiglio comunale Cafiso, ha letto, nel corso del consiglio comunale in precedenza convocato, un documento, firmato da tutti i capi gruppo presenti a Palazzo Pignatelli.

 

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