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Alcamo, turni più lunghi: acqua ogni 5 giorni

A trarre vantaggio da questa situazione sono i commercianti privati, operativi tramite il servizio autobotte a pagamento

ALCAMO. "I turni dell'erogazione idrica cittadina slittano dagli attuali 4 giorni a 5", ha comunicato ieri il settore comunale Servizi tecnici. Insomma, ad Alcamo la crisi idrica non è risolta. L'amministrazione Bonventre aveva lasciato auspicare che con l'allacciamento all'acquedotto di Montescuro Ovest la situazione sarebbe migliorata, ma ancora oggi si constata il perdurare della problematica realtà che Alcamo affronta ormai da decenni. A trarne vantaggio sono, ovviamente, i fornitori d'acqua privati, operativi tramite il servizio autobotte a pagamento. Il vicesindaco e assessore Cusumano dichiara che"lo slittamento è causato principalmente dalla siccità, infatti la portata dell'acqua delle sorgenti è diminuita a causa delle mancate piogge, inoltre è scesa anche la portata dell'acqua proveniente da Siciliacque - prosegue Cusumano - e, come sempre accade in questo periodo dell'anno, incide il progressivo rientro dei cittadini da Alcamo Marina che, naturalmente causa un maggior consumo di acqua. Non appena possibile - conclude - l'erogazione idrica cittadina tornerà alla precedente distribuzione".

Il Comune, del resto, deve sempre fare i conti con le perdite d'acqua dalla rete interna. "Ce n'è una da oltre due mesi all'angolo tra piazza Falcone e Borsellino e la via San Leonardo", segnala il lettore Andrea Miciletto. Il sindaco Sebastiano Bonventre, confermando quando dichiarato da Cusumano, ieri ha parlato di "riduzione di portata dalle sorgenti Dammusi e Cannizzaro a causa della protratta siccità" e ha aggiunto: "Proveremo a chiedere incremento da Siciliacque".

Per il momento, Bonventre non risponde alla domanda su quali sviluppi ci siano per quanto riguarda l'attuazione del progetto della società Hydro Engineering per l'integrazione e il miglioramento delle fonti di approvvigionamento idropotabile ad Alcamo. Il Comune, dodici anni addietro, aveva incaricato la suddetta società e, per la consulenza geologica, il geologo Giuseppe Zangara. Questi, trascorsi quasi dieci anni di vana attesa che il progetto fosse attuato, avevano deciso di intraprendere le vie legali, facendo causa al Comune. Dalla giunta Bonventre, verso fine della scorsa estate, è arrivato il via libera alla stipula di una transazione (impegnando oltre 207 mila euro), con gli ingegneri Damiano e Mario Galbo in rappresentanza della "Hydro Engineering" e con il geologo Zangara, con l'obiettivo di predisporre, anzi, un progetto da attualizzare in linea con il prezziario, le normative e altri aspetti tecnici vigenti. L'ingegner Damiano Galbo ha già spiegato che "il progetto riguarda opere per l'approvvigionamento dalla sorgente "Madonna del Ponte" e per il sistema di sollevamento di Cannizzaro".

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