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Trapani calcio, la proprietà apre le porte a nuovi investitori

Il Trapani è con l’acqua alla gola e servono nuovi investitori. Il Consiglio d’amministrazione, che ha approvato il progetto di bilancio al 31 dicembre 2019 da sottoporre all’assemblea dei soci, ha preso atto "della volontà da parte della proprietà di aprire il capitale sociale alla partecipazione di serie e qualificate realtà imprenditoriali siciliane, al fine di consentire al Trapani Calcio di concludere il campionato e provare a raggiungere l’obiettivo salvezza".

L'attuale proprietà assieme al CdA e al direttore generale "ha operato e sta operando nella massima correttezza, serietà e trasparenza e continuerà a farlo per il rispetto che si nutre per le Istituzioni e soprattutto per i tifosi - si legge in una nota - Ciò che si chiede è un esame attento e trasparente dell’attuale situazione, non più dilazionabile, nell’interesse di tutti coloro i quali amano i colori granata.

A tal fine è lo stesso Trapani Calcio a farsi promotore di un’assemblea pubblica dal titolo 'A chi sta a cuore il Trapani Calcio da svolgersi a Trapani a metà giugno. Sarà questa l’occasione per un confronto pubblico che deve rappresentare un incoraggiamento necessario per la squadra e per tutto il team sportivo in vista della ripresa del campionato per il quale l’obiettivo rimane la salvezza della categoria".

Nel corso della riunione del Consiglio d’Amministrazione è stata infatti esaminata la situazione societaria, "sia in riferimento all’attuale stato di contingenza, sia in relazione alle prospettive future con l’unico obiettivo - che sin da giugno 2019 ha animato la proprietà - di salvare il Trapani dalla sua scomparsa, ipotesi più che concreta appena l’estate scorsa, con la gestione FM Service, e di mantenere la categoria faticosamente conquistata sul campo". La società ribadisce di aver provveduto "al pagamento delle mensilità arretrate dei dipendenti - riferite ai mesi di gennaio e febbraio - grazie alla disponibilità da parte del Comune di Trapani, affinchè venisse erogato in tempi celeri un credito per un contributo risalente al 2018, che la società ha richiesto di destinare ai propri dipendenti. Fatti salvi i tempi amministrativi, è stato quantomeno possibile dare una boccata d’ossigeno ai dipendenti".

Ma l’operatività della società rischia oggi di essere "irrimediabilmente compromessa a seguito del provvedimento del Giudice emesso il 28 maggio scorso, con il quale è stata posticipata al 17 giugno l’udienza, relativa alla questione che ha portato al blocco dei conti correnti del Trapani Calcio".

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