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Storia di un amore a Levanzo: arriva al cinema "7 giorni"

ROMA. Un’isola dove non c'è nulla, solo 26 abitanti in tutto (ovvero Levanzo, la più piccola delle Egadi), e un amore che ha soltanto una settimana per nascere, morire o continuare.

È quello che propone '7 Giorni' di Rolando Colla, in sala con Solaria Film - Movimento Film in collaborazione con Lo Scrittoio. I protagonisti, un giovane botanico di nome Ivan (Bruno Todeschini) e una costumista, Chiara (Alessia Barela), che si incontrano su questa isoletta siciliana per organizzare il matrimonio del fratello di lui Richard (Marc Barbè) con la migliore amica di lei, Francesca (Linda Olsansky).

Mancano solo sette giorni al matrimonio e Ivan e Chiara si ritrovano da soli a fare i preparativi di quello che si annuncia come un matrimonio eccentrico
proprio come sono i futuri sposi. Un albergo povero per gli ospiti e una camera da letto per gli sposi allestita all’aperto di un mulino dismesso, un luogo simbolico dove Richard aveva deciso anni prima di smettere di drogarsi. Tra Ivan e Chiara inizia la dialettica dell’amore. Sguardi, sfioramenti e alla fine la passione, una passione difficile da vivere visto che il botanico non crede nell’amore eterno.

A Ivan andrebbero bene quei sette giorni d’amore da vivere, ma questo non vale per Chiara, sposata con Stefano (Gianfelice Imparato), che non vuole mettere in pericolo il suo matrimonio. Tutto si giocherà sulla scelta tra un amore razionale e uno passionale.

«L'isola è stata individuata dopo che il regista ne ha visitate tantissime - spiega Alessia Barela -. Voleva che avesse un aspetto claustrofobico e su di me ha sicuramente funzionato. Era un posto bellissimo, ma non c'era niente, così non appena potevo scappavo a Favignana, anche se era proibito per noi
allontanarci dal set».

«7 Giorni parla di un uomo deluso dall’amore e dalla sua stessa capacità di amare - dice Rolando Colla (Una vita alla rovescia e Oltre il confine) -. È
anche una storia personale legata alla mia stessa vita ed età. Ho sentito l’esigenza di fare un film contro la rassegnazione. Volevo raccontare la storia di un uomo che si è ritirato perché vuole una pausa dagli altri e soprattutto dall’amore. Ivan è un botanico e vive nel mondo della botanica, scrive articoli accademici e gestisce un erbario. Un uomo che ha chiuso con l’amore - continua il regista -, o almeno così pensa. Fino a quando l’incontro con Chiara risveglia la sua voglia di vivere».

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