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Fuochi d'artificio vicino al carcere di Trapani, il video: «Dalle celle hanno ringraziato per l'omaggio»

Cosa sta accadendo nel carcere Pietro Cerulli di Trapani? La sommossa del marzo 2020 (il prossimo 20 febbraio c'è l'udienza davanti al Gup dei 39 detenuti indagati per quella vicenda) i vari tentativi di fuga, le molteplici aggressioni ai danni degli agenti che vi prestano servizio, e poi le proteste dei detenuti del reparto alta sicurezza. Una contestazione questa che è andata avanti per un paio di giorni con la cosiddetta protesta della "battitura".

Ed ancora come dimenticare anche i tentativi di introduzione di droga e microcellulari. Ma l''ultima novità riguarda i fuochi d'artificio sparati mercoledì sera ad un paio di metri dalla cinta muraria dello stesso istituto penitenziario dove insiste il reparto alta sicurezza. Fuochi d'artificio che non sono passati certamente inosservati, qualcuno addirittura si è anche premurato di filmarli.

Immediata la reazione dei sindacati dei caschi blu. Ieri sera era intervenuto con una nota Mimmo Nicotra, presidente della Confederazione sindacati penitenziari (Consipe). “Fuochi d'artificio sono stati esplosi, nell'intercinta, una zona attigua alle mura di cinta, del carcere di Trapani. Mafiosi detenuti nella struttura, alla fine, avrebbero urlato dalle celle per ringraziare per l'omaggio. Indagini sono state avviate per identificare gli autori e il destinatario del festeggiamento",  scrive nella nota il sindacalista che ricorda inoltre che il penitenziario ha "una gravissima carenza di personale" e "non ha un direttore effettivo, ma un dirigente che viene due volte a settimana da Palermo".

Ancora stamane poi è arrivata la denuncia della UilPa Penitenziari che ha postato il video su Facebook. “La gestione della casa di reclusione è fallimentare – dice il segretario regionale del sindacato, Gioacchino Veneziano –. Investiremo della questione il nuovo capo del Dap Giovanni Russo, perché i poliziotti del Pietro Cerulli non meritano queste mortificazioni, frutto di gestioni operative discutili che meritano verifiche dipartimentali, e siamo certi che il provveditore regionale Calandrino – aggiunge - come promesso interverrà per fare rispettare gli accordi sottoscritti dalla stessa con i sindacati regionali sempre violati dal direttore Prestopino”. “Come poliziotti – conclude Veneziano - ci siamo vergognati di offrire uno spettacolo indecoroso ai cittadini in un luogo dove la sicurezza dovrebbe essere al primo posto”.

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