Sarebbe un uomo di 39 anni l'assassino di Antonino Titone, il 60enne trovato morto nella sua casa a Marsala ieri (26 settembre). Alla base dell'omicidio ci sarebbe un debito non onorato che ha scatenato la lite e poi il delitto.
Il pregiudicato finito in carcere è Giovanni Parrinello. Ad incastrarlo, il racconto della compagna che era stata prelevata ieri pomeriggio assieme a lui. La donna ha iniziato subito a collaborare facendo trovare gli abiti in un terreno nei pressi dell'abitazione della vittima e poi l'arma del delitto, un piede di porco di 30 centimetri.
I carabinieri del Nucleo Operativo di Marsala e gli agenti della Squadra Mobile di Trapani e del commissariato di Marsala, hanno arrestato il marsalese con precedenti penali e sorvegliato speciale. Il sospettato era stato interrogato subito dopo l'omicidio insieme ad una donna.
Titone era stato trovato privo di vita ieri, intorno alle 11.30, dalla polizia giunta sul posto dopo una segnalazione di probabile furto in casa ma avevano trovato il cadavere riverso a terra con vistose lesioni alla testa.
Immediate le ricerche di un uomo e una donna visti fuggire da alcuni testimoni dal luogo del delitto. Grazie alla descrizione, i due sono stati rintracciati dai carabinieri a circa due chilometri dal luogo dell’omicidio, in campagna. I vestiti verosimilmente utilizzati dai due erano ancora sporchi di sangue e, nascosto in un vaso nel pianerottolo di casa del fermato, la presunta arma del delitto, un
piede di porco lungo circa 30 centimetri, anch’esso sporco di sangue.
Da lì l'interrogatorio che ha permesso di ricostruire lo scenario e il movente: un presunto debito non onorato, che avrebbe indotto il trentanovenne a colpire ripetutamente la vittima. Il presunto autore dell’aggressione sarebbe poi stato raggiunto successivamente dalla donna, con la quale avrebbe sottratto del denaro dall’abitazione di Titone.
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