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Migranti in Sicilia dalla Tunisia, viaggi di lusso con i gommoni: i nomi di tutti i coinvolti

Era la zona di San Teodoro a Marsala, quella utilizzata come base logistica per i natanti che venivano utilizzati per i viaggi dalla Tunisia, da dove partivano i migranti alla Sicilia dove poi sbarcavano. Ma ci sono stati anche viaggi organizzati dalla Sicilia verso la Tunisia per far espatriare clandestinamente soggetti nel mirino delle forze dell'ordine. I collegamenti avvenivano utilizzando gommoni di "lusso" superveloci.

È questo uno spaccato dell'operazione “Charon” portata a termine dalla guardia di finanza di Agrigento e che ha visto il coinvolgimento dei colleghi delle fiamme gialle di Trapani, Caltanissetta, Messina e Siena.

Sgominata una organizzazione criminale transazionale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, con collegamenti, per alcuni degli indagati, con ambienti del terrorismo internazionale. La banda, dalle indagini effettuate dai finanzieri, organizzava viaggi di lusso utilizzando veloci gommoni che partivano dalla Tunisia per raggiungere le coste dell’Agrigentino e del Trapanese.

L'organizzazione criminale offriva sicurezza e anonimato, alle persone in fuga. Il nucleo principale – così come accertato nel corso delle indagini - era a Canicattì. La misura cautelare ha riguardato dieci persone. Due i gruppi, uno formato da tunisini e l'altro da con soggetti di Canicattì, Marsala e Mazara del Vallo.

Al vertice dell’associazione, in qualità di finanziatori ed organizzatori Diego Fazio, 46 anni, di Canicattì e i tunisini Nouri Ejjed, 51 anni, e Houseen Mohamed M’Nad. Sempre nel gruppo di Canicattì c'era pure Ridha Yazidi, 62 anni, che aveva il compito di tenere i contatti con i tunisini mentre Angelo Figuccia, 39 anni, era inserito all’interno del gruppo in qualità di scafista e guardiano dei mezzi navali e delle strutture di ricovero degli stessi.

Raggiunti da avviso di garanzia il mazarese Domenico D’Aleo, 37 anni, il reato contestato per essersi messo a disposizione dell’associazione adoperandosi ad approntare, presso il rimessaggio di sua proprietà, i mezzi navali utilizzati dal sodalizio per il perseguimento delle illecite strategie operative ed il marsalese Angelo Occhipinti, 30 anni, gestore di fatto del molo da cui tutti i viaggi sono partiti. Tutti sono accusati a vario titolo di: favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Solo ad alcuni degli indagati, vengono contestati anche pericolosi intrecci e relazioni con ambienti del terrorismo internazionale.

Uno dei promotori dell’organizzazione finito in manette, Nouri Ejjed, 51 anni tunisino, è accusato di aver favorito la latitanza di un ricercato internazionale Abidi Aymen, destinatario di mandato di cattura europeo spiccato dell’autorità giudiziaria della Repubblica Federale di Germania, perché responsabile di un tentato omicidio commesso a Lipsia il 9 aprile 2021. Aymen, infatti, sarebbe stato ospitato in provincia di Trapani prima di imbarcarsi su un gommone diretto in Tunisia.

“Le indagini – come sottolineano - gli inquirenti - hanno dimostrato la capacita delle organizzazioni criminali a carattere transnazionale di offrire, nel settore dei traffici di esseri umani, nuovi servizi volti a rendere le traversate più sicure, in cambio di tariffe maggiorate, ma anche e soprattutto a garantire la non identificazione degli sbarcati da parte delle autorità nazionali; sia per assicurare una loro maggiore libertà di movimento una volta giunti a destinazione, sia per consentire ai ricercati di sfuggire alle forze di polizia o per assicurare l’anonimato a coloro che si recano in Europa con finalità illecite”.

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