Allo studio due ipotesi per ripristinare la viabilità dopo il crollo del ponte San Bartolomeo, avvenuto l'11 dicembre, lungo la Statale 187 fra i Comuni di Castellammare del Golfo e Alcamo. La prima soluzione tecnica riguarda la realizzazione di un ponte bailey, la seconda porta alla costruzione di una passerella provvisoria. Intanto oggi c'è stato un sopralluogo congiunto degli assessori alle Infrastrutture, Marco Falcone, e alle Attività produttive, Mimmo Turano, nell’area interessata dal crollo. Il ponte sull’omonimo fiume ha ceduto, dopo la lesione del pilastro centrale, lo scorso fine settimana a causa delle pesanti precipitazioni che hanno interessato la Sicilia occidentale.
Presenti sul posto, assieme agli assessori, i sindaci di Castellammare, Niccolò Rizzo, e di Alcamo, Domenico Surdi, il responsabile della Struttura territoriale Sicilia di Anas, Raffaele Celia, e i tecnici del Genio militare dell’Esercito.
«Siamo venuti in visita al primo giorno utile dopo questo rovinoso crollo - afferma Turano - che lascia numerose comunità isolate. Lo stesso scenario si era verificato già nel 1958. L’obiettivo che il governo Musumeci pone ad Anas, facendo la propria parte sul piano delle risorse, è duplice: ristabilire il transito provvisorio fra Castellammare e Alcamo Marina, un comprensorio che d’estate raggiunge i 150mila abitanti, e ricostruire un nuovo ponte che non crolli di nuovo tra altri sessant’anni, dunque adottando scelte al passo con i tempi e con il contesto idrogeologico del fiume».
«Il prossimo 21 dicembre - dice l’assessore regionale Falcone - convocheremo in assessorato l’Anas e gli altri enti interessati dall’opera per fissare le modalità di rimozione delle macerie del ponte, per poi ripristinare subito l’attraversamento del fiume scegliendo la migliore soluzione tecnica fra un ponte bailey o una passerella provvisoria».
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