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Pescatori di Mazara prigionieri a Bengasi, chiesto un maxi risarcimento da 18 milioni alla Libia

Un maxi risarcimento danni di un milione di euro per ognuno dei 18 pescatori di Mazara del Vallo, bloccati a Bengasi per 108 giorni. È questa la richiesta avanzata nei confronti del governo libico dai marittimi (8 italiani, 6 tunisini, 2 indonesiani e 2 senegalesi) rimasti per oltre 4 mesi in prigione in seguito al sequestro, l’1 settembre scorso, dei due motopesca in acque internazionali, a circa 35 miglia dalle coste libiche.

L'istanza è in una lettera firmata e inviata dagli interessati alla Libia e per conoscenza a governo italiano, Ue e Onu. “Una richiesta che abbiamo sposato come sindacato – dice Giovanni Di Dia, segretario Flai Cgil Trapani – dopo tanto clamore, adesso assistiamo ad un silenzio assordante su questa vicenda. Questa richiesta risarcitoria deve far riflettere anche la politica e su cosa rischiano i nostri pescatori quando si avvicinano alla Libia. Non è cambiato molto, i pescatori adesso hanno timore e paura che il tutto possa nuovamente ripetersi. I 18 marittimi di Mazara sono stati picchiati e umiliati, adesso sono tornati in mare con la paura, non è assolutamente giusto”.

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