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Spot "mafia style" per Corsica Ferries che approda in Sicilia, è polemica. Poi il ritiro e le scuse

È bufera sullo spot della compagnia di navigazione della Corsica Ferries diffuso su Facebook per promuovere i nuovi collegamenti via mare tra la Francia e le città di Trapani e Palermo. Nello spot si vede un uomo, intento a mangiare spaghetti, che invita a recarsi in Sicilia. In sottofondo una musica stile del film Il Padrino. La Compagnia di navigazione ha ritirato il suo spot dopo le proteste del sindaco di Trapani che ha contestato l’utilizzo di stereotipi negativi pseudo mafiosi. Così afferma di avere «preso atto delle reazioni negative allo spot Rejoins les Siciliens» e per questo si dice «dispiaciuta».

Era scoppia la polemica. A sollevarla il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida e l'assessore e presidente del Distretto turistico della Sicilia occidentale, Rosalia d’Alì.

"La Sicilia non può e non deve essere identificata unicamente come terra di mafia. Soprattutto in chiave turistica", dicono.

"Pur sottolineando l’importanza di tali collegamenti che rappresentano per il nostro territorio un momento di favorevole crescita turistica ed economica in un periodo storico certamente difficile - commenta il sindaco - non possiamo non evidenziare l’oggettiva inopportunità di alcuni luoghi comuni contenuti in quello spot".

Proprio ieri, a Trapani, è arrivata la prima nave della compagnia e l'amministrazione ha organizzato un piccolo comitato d’accoglienza, distribuendo un kit informativo del territorio ai passeggeri in arrivo.

"Veri e propri stereotipi negativi, riduttivi, avvilenti e vetusti, che mettono ulteriormente il dito nella piaga di un territorio già ferito, dipingendolo per quello che non è e generalizzando un fenomeno mortificante che esiste, ma che non è assolutamente totalizzante. La Sicilia non è solo mafia, un fenomeno triste e dannoso che, seppur non ancora sconfitto, è ormai fortunatamente messo all’angolo, bersaglio del giusto sdegno di un popolo che è stufo di essere etichettato come connivente".

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