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Una sala di emodinamica all'ospedale di Castelvetrano: obiettivo ridurre le liste d'attesa

C'era tutto lo stato maggiore della sanità regionale per l'inaugurazione dell'unità di emodinamica all'ospedale Vittorio Emanuele II di Castelvetrano. «Non parlerei di inaugurazione - tiene a precisare il commissario dell'Asp di Trapani, Vincenzo Spera - visto che siamo operativi dal 5 maggio scorso e possiamo già contare 52 procedure e 32 angioplastiche coronarie».

Dunque, la sala è già in funzione, ma ieri a Castelvetrano la piccola cerimonia è servita a presentare al pubblico una realtà di interesse primario per il territorio del Belice. Si tratta di un'estensione dell'unità che già opera presso il Sant'Antonio Abate di Trapani, da dove peraltro è arrivata l'attrezzatura, finora mai utilizzata, con notevole risparmio per l'Azienda sanitaria provinciale.

A Castelvetrano verrà svolta attività di chirurgia coronarica su pazienti cronici già stabilizzati. Finora le persone con queste necessità sono state trasferite presso l'ospedale di Sciacca, che assieme a quello di Trapani restano degli hub di riferimento, mentre Castelvetrano già dal 2011 è «spoke», ovvero presidio territoriale, della struttura saccense della cosiddetta Rete Ima, l'apparato organizzativo per la gestione dell'emergenza da infarto miocardico acuto.

Tutto ciò comporta un risparmio per l'Asp trapanese di circa un milione di euro. «Ho incontrato diversi ostacoli per arrivare ad aprire l'emodinamica all'ospedale di Castelvetrano - prosegue Spera - ma finalmente, con grande dedizione da parte di tutti e con un grande lavoro di squadra, abbiamo raggiunto l'obiettivo».

La nuova struttura dà la possibilità alla parte Sud della provincia di Trapani di avere una risposta a tanti bisogni, soprattutto permette di abbattere le liste d'attesa, che è il motivo fondamentale per il quale è stata realizzata la sala. Fra gli altri obiettivi da raggiungere la riduzione della mortalità a 30 giorni per l'infarto acuto del miocardio, quella dei tempi di attesa per gli interventi decisi dai medici in condizioni di non urgenza (le cosiddette «procedure elettive»), quella dei flussi economici in uscita presso altre regioni.

Il primario del reparto di Cardiologia dell'ospedale di Castelvetrano, Totò Martino, da anni si batte per l'emodinamica: «Dobbiamo creare in provincia - dice - una omogeneità di distribuzione di questi laboratori per l'ottimizzazione del servizio».

Per l'assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo, «questo presidio medico consentirà una prevenzione sugli interventi acuti, una diminuzione delle liste di attesa dei pazienti e la possibilità di incidere sulla prevenzione». Sempre l'assessore ha poi parlato dell'importanza di puntare sulle case di comunità e sulla telemedicina affinché l'utente possa avere un consulto con gli specialisti in contemporanea con il medico di base.

Tra le autorità presenti il prefetto di Trapani Filippina Cocuzza, il questore Salvatore La Rosa, il presidente del Tribunale Alessandra Camassa, il vescovo Angelo Giurdanella, il sindaco di Castelvetrano, Enzo Alfano, quello di Campobello di Mazara, Giuseppe Castiglione, i parlamentari regionali Stefano Pellegrino e Nicola Catania. Una risposta che la Regione e l'Asp hanno voluto dare a coloro che parlavano di declassamento dell’ospedale, che resta un punto di riferimento per il Belice.

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