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Il caro-gasolio ferma la pesca: a Mazara e a Licata gli armatori tengono le barche in porto

L’altissimo costo del gasolio e gli effetti sul mercato del pesce hanno creato una situazione rovente fra le diverse marinerie siciliane, in particolare a Mazara e Licata, alcune delle quali hanno già annunciato azioni eclatanti per difendere le attività che rischiano il fallimento. «Fermiamo i pescherecci in porto ad oltranza a causa del caro gasolio e delle grosse quantità di pescato invenduto». A dichiararlo è Santino Adamo, presidente di Federpesca Mazara, alla quale sono associati armatori di una quarantina di motopesca, la maggioranza della flotta mazarese ad oggi composta da una settantina di pescherecci che esercitano la pesca d’altura mediterranea del gambero rosso.

La decisione è stata presa qualche giorno fa nel corso di un’assemblea. Un servizio completo di Francesco Mezzapelle sul Giornale di Sicilia in edicola.

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