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Addio all'architetto Portoghesi: «Contribuì alla ricostruzione della Valle del Belice»

Si è spento ieri mattina nella sua casa di Calcata (Viterbo), l'architetto Paolo Portoghesi. Aveva 92 anni. Docente universitario e progettista di fama internazionale, è stato il principale esponente del Postmodernismo in Italia. Il suo nome è legato anche alla Sicilia, come ricorda il neosindaco di Poggioreale Carmelo Palermo.

«È stato un grande architetto il cui nome è legato anche alla ricostruzione della Valle del Belice - commenta Palermo -. A Poggioreale ha lavorato e ha contribuito a rendere più umano il processo di ricostruzione in un territorio difficile dove si è cercato di conciliare le tradizioni e la memoria dei luoghi del Belice con la rinascita di un paese che era ed è alla ricerca di una nuova identità».

Poi conclude: «Poggioreale gli è riconoscente per aver dato il suo contributo alla rinascita della città e per averla fatta conoscere in tutto il mondo. Ci tengo a citare l’ex sindaco Gaetano Salvaggio che lo chiamò negli anni 90’ e curò con lui vari progetti che portarono alla realizzazione della piazza, del teatro comunale e della piscina comunale, tra le opere sue più importanti. Noi ricorderemo Portoghesi presto con un importante convegno, oltre a dedicargli presto una via».

Chi era Paolo Portoghesi

Architetto di fama ma anche storico, critico, docente, primo direttore della Biennale Architettura nella storica edizione che con il teatro del Mondo di Aldo Rossi lanciò la via italiana al Post Modern.

Papà ingegnere, laurea in architettura nel 1957, Portoghesi in tanti anni di carriera ha visto realizzati moltissimi dei suoi progetti non solo in Italia. Dalla Casa Baldi, citata in tutte le storie dell'architettura proprio per quella sua capacità di legare il progetto architettonico al luogo e alla storia, alla moschea di Roma, forse la sua opera più nota, passando per i complessi residenziali dell'Enel di Tarquinia, l'Accademia di Belle Arti dell'Aquila, il teatro di Catanzaro.

Suo anche il restauro della piazza del Teatro alla Scala di Milano e di piazza San Silvestro a Roma, mentre fra i lavori per l'estero ci sono residenze (Berlino), giardini (Montpellier), alberghi, fast food (Mosca), la Moschea di Strasburgo, tante chiese.

Ha insegnato alla Sapienza e poi al Politecnico di Milano di cui è stato rettore dal 1967 al 1979.
È stato presidente dell'Accademia di San Luca e accademico dei Lincei, presidente della Biennale di Venezia dal 1984 al '93. E proprio alla Biennale è legato un passaggio fondamentale della sua carriera, quello del lavoro condiviso con Aldo Rossi nel 1980 in occasione della prima Mostra di architettura, con la Strada Novissima e con il meraviglioso esperimento de Il teatro del mondo.

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