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Ora la scuola frequentata da Messina Denaro è intitolata al bambino ucciso dalla mafia

Il secondo circolo didattico Ruggero Settimo di Castelvetrano è stato intitolato al piccolo Giuseppe Di Matteo, il bambino di Altofonte rapito e ucciso da Cosa Nostra all’età di dodici anni, dopo che il padre Santino aveva cominciato a collaborare con la giustizi. Fu tenuto in ostaggio per 779 giorni e, pochi giorni prima del quindicesimo compleanno, nel 1996, assassinato per strangolamento e sciolto nell’acido.

Questo pomeriggio è stata celebrata la cerimonia di copertura della targa all’esterno del plesso scolastico che si trova nel quartiere Badia, a due passi dalla casa della famiglia di Matteo Messina Denaro. Lo stesso boss fu alunno di quella scuola.

A scoprire la targa il dirigente scolastico Maria Luisa Simanella e il sindaco Enzo Alfano. Prima della scopertura il coro Do-re-mi ha intonato l'inno nazionale. «Questa intitolazione - ha detto la preside - ha un significato straordinario perché rappresenta la conferma che questa scuola è un presidio di legalità. Ma con un valore in più che è quello che questo plesso si trova nel quartiere abitato dai Messina Denaro». L’intitolazione della scuola al piccolo Giuseppe Di Matteo è stata proposta dalla sottosezione di Marsala dell’Associazione nazionale magistrati. In pochi mesi l’iter si è concluso con la firma del dirigente del centro servizi scolastici di Trapani Antonella Vaccaro. Alla cerimonia, tra gli altri, erano presenti l'assessore regionale alla Pubblica istruzione Mimmo Turano, il presidente della Commissione regionale antimafia Antonella Cracolici, il sindaco di Altonte Angela De Luca, il procuratore della Repubblica di Marsala Fernando Asaro e il presidente del tribunale, Alessandra Camassa.

«Spero che questo non sia solo una passerella, non sia un incontro sporadico, ma qui venga detto ad alta voce che lo Stato ha vinto contro l’organizzazione mafiosa, contro la cosca di Castelvetrano particolarmente agguerrita», ha detto Fernando Asaro, attuale procuratore a Marsala. Asaro, negli anni Novanta, ha lavorato a fianco a Luca Crescente, giudice di Castelvetrano morto prematuramente. «Qui con emozione ricordo l’amico e collega Luca - ha detto Asaro - il suo ultimo atto prima di morire fu proprio la richiesta di arresto per 8 dei 44 poi condannati per il sequestro del piccolo Giuseppe Di Matteo, e tra questi c'era proprio Matteo Messina Denaro». E Asaro ha aggiunto: «Questa cerimonia rappresenta un grande successo per lo Stato che riconquista fette di territorio dominate dalla mafia, omertà e subcultura che ha incentivato certi comportamenti e certe condotte».

«Come i cento passi di Cinisi con Peppino Impastato - ha detto Fabrizio Guercio, presidente della sottosezione di Marsala dell’Anm - qui a Castelvetrano questa scuola dista venti passi dalla scuola dei Messina Denaro. Da oggi si chiamerà Giuseppe Di Matteo. Sono venti passi che i castelvetranesi potranno percorrere in maniera più leggera e con orgoglio». È stato il giudice a proporre l'intitolazione della scuola (frequentata da bambino proprio da Matteo Messina Denaro) al piccolo ucciso dalla mafia. «A Castelvetrano non c'è più posto per Matteo Messina Denaro e per gli altri mafiosi. Oggi l’intitolazione è una scelta rivoluzionaria, un attacco al potere mafioso», ha aggiunto Guercio.

«Se una casa si costruisce mattone dopo mattone - ha detto infine l’assessore regionale all’Istruzione Mimmo Turano - una città si costruisce angolo dopo angolo. Nell’angolo dove è intervenuta la magistratura il boss è stato arrestato, in questo angolo di Castelvetrano, invece, dove sorge la scuola, i cittadini onesti hanno messo ordine intitolare una scuola frequentata dal criminale a un bambino che lui ha fatto seviziare e uccidere dopo più di 700 giorni di sequestro».

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