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Mafia e politica a Trapani, in appello 12 anni al boss Salerno: era stato assolto in primo grado

La Corte d'Appello di Palermo, ha emesso la sentenza nei riguardi degli indagati che avevano chiesto il rito abbreviato dell'inchiesta antimafia Scrigno.

Si tratta dell’operazione antimafia del marzo del 2019 condotta dai carabinieri del comando provinciale di Trapani e coordinata dalla DDA di Palermo. Un blitz che provocò un vero e proprio terremoto politico in tutta la provincia di Trapani. Una operazione che vide anche il coinvolgimento dell’ex deputato regionale Paolo Ruggirello. L'operazione antimafia “Scrigno” ha saputo raccontare gli intrecci tra mafia e politica della città di Trapani, mettendo in evidenza come venti anni dopo la cattura del boss Vincenzo Virga e dopo gli innumerevoli blitz che sono seguiti, nulla era cambiato, il potere mafioso è ancora in mano alla famiglia dei Virga, con i due figli dell’ergastolano, Pietro e Francesco, coadiuvati da Franco Orlando e dall'anziano boss Antonino Buzzitta ai vertici.

Ridimensionate le richieste del sostituto della procura generale il pg Carlo Manzella che aveva chiesto dieci condanne per complessivi centodieci anni di carcere. Pene più alte per gli eredi del capomafia di Trapani Vincenzo Virga (detenuto), Pietro e Franco e giudizio capovolto per Carmelo Salerno, il capomafia di Paceco, tornato in carcere nel blitz antimafia della scorsa settimana, che in primo grado era stato assolto: oggi è stato condannato a 12 anni di carcere.

Pene più severe per Pietro Virga, condannato a 19 anni e quattro mesi, e il fratello Francesco Virga, a 16 anni e otto mesi di carcere. Condanna elevata anche per l'ex consigliere provinciale del PSI di Trapani, Franco Orlando, che dovrà scontare 12 anni e otto mesi di reclusione. I tre erano stati già condannati in primo grado, ma la Procura Generale aveva insistito, chiedendo l’aumento delle pene.

Il processo si è svolto con il rito abbreviato. Un altro troncone, scaturito dal medesimo blitz, è invece in corso davanti al Tribunale di Trapani, nel processo in cui oltre ai boss è imputato l’ex deputato regionale Paolo Ruggirello, accusato di associazione mafiosa.

Aumento di pena anche per Michele Martines, passato dai 5 anni e quattro mesi a 13 anni e 4 mesi. Pena ridotta per Francesco Russo, un anno rispetto ai 4 anni del primo grado. La Corte d'Appello, nonostante la richiesta di assoluzione del PG Manzella rideterminando il capo di imputazione, ha condannato a un anno Jacob Stelica, in primo grado era stato condannato a 4 anni. Per Stelica e Russo i giudici hanno dichiarato la sospensione condizionale della pena e revocato ogni misura cautelare.

La Corte non ha accolto le richieste della Procura generale nei confronti di Mario Letizia e Francesco Paolo Peralta, per i quali erano stati chiesti dodici anni rispetto agli otto anni e quattro mesi del primo grado, per Giuseppe Piccione, nove anni e otto mesi era stata la richiesta (8 anni la condanna precedente). Rimane uguale la sentenza per Pietro Cusenza, 8 anni e 4 mesi. Non accolta la richiesta di condanna per il professore Franco Todaro e per Tommasa Di Genova, già assolti in primo grado.

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