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Famiglia ucraina ospite a Mazara: la solidarietà nasce dall'amore per i cani

Da Odessa a Mazara del Vallo per sfuggire dalla guerra. È la storia di Elena Savytska, 63 anni, delle sue due figlie, Julia di 37 e Anna di 36, e del nipote Alex di 13 anni: quattro profughi che sono arrivati dall’Ucraina e sono stati accolti a Mazara del Vallo da Graziella Calamusa, 37 anni, allevatrice di cani maltesi.

A legare Julia e Graziella è stata proprio la passione per gli amici a quattro zampe. Prima di questa occasione le due donne non si conoscevano. «Come allevatrici di cani siamo membri di un gruppo Facebook che mette insieme colleghi di tutta Europa - racconta Julia - e quando è scoppiata la guerra abbiamo chiesto aiuto a tutti». In prima battuta la necessità di reperire cibo per i cani, poi la richiesta di accoglienza. «Da Mazara del Vallo mi sono subito attivata per fare arrivare due pedane di croccantini e tappetini assorbenti - racconta Graziella Calamusa - poi ho dato la mia disponibilità a Julia di accogliere lei e la sua famiglia».

Così è nato questo canale umanitario di solidarietà. «Noi eravamo già una famiglia numerosa e ora ci ritroviamo a essere quasi dieci a casa», racconta felice Graziella. Elena, le due figlie e il nipote hanno percorso quasi 4 mila chilometri in autobus e treno. «A Odessa abbiamo vissuto intere settimane rinchiusi tra casa e lo scantinato - racconta la signora Elena, vedova da gennaio scorso - uscivamo solamente per andare a fare la spesa». A Mazara del Vallo hanno portato anche 6 cani, altri 9 li hanno lasciati con la nonna 82enne Tamara. «Voglio tornare al più presto a Odessa - dice Alex, il più piccolo dei quattro profughi - lì ho i miei amici, la mia palestra, la mia scuola».

«Nostro padre, mesi prima che morisse, ce lo diceva: Putin ci farà la guerra», racconta Julia. Leonid, morto a 74 anni, fu partigiano volontario nella guerra del Donbass e Crimea del 2014. Oggi, giorno di Pasqua, Graziella ha preparato il pranzo della festa. Per gli ucraini ortodossi oggi non è Pasqua ma staranno tutti insieme: «Vogliamo tornare al più presto nella nostra Ucraina. Vogliamo continuare a vivere serenamente la nostra vita senza più guerra». A Mazara del Vallo hanno trovato l’aiuto di Victoria Tarasyuk di Leopoli ma da 16 anni in Sicilia. È lei che li aiuta con la lingua, insegnando loro l’italiano.

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