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Trapani, in pochi anni dal sogno Serie A all'esclusione

Game over per il Trapani, la squadra esclusa dal calcio. In pochi anni passa dal sogno della serie A all'esclusione. Questa la storia del Trapani, che ieri alle 17.30 non è sceso in campo a Catanzaro. Ultimati i 45 minuti di attesa, l’arbitro ha concluso la partita prima ancora di iniziarla.

Si tratta della seconda rinuncia, dopo quella della Casertana, a cui si aggiunge anche quella di mercoledì con il Brescia. Così il Trapani esce di scena. Il giudice sportivo, infatti, decreterà l'esclusione dal campionato come previsto dalle norme organizzative interne (Noif) della Figc, inaspritesi dopo il caso Pro Piacenza del torneo scorso.

La formazione siciliana che negli ultimi anni ha infiammato i tifosi, conclude così la sua corsa. Un'era partita nel 2005 quando l'armatore napoletano Vittorio Morace acquistò da Antonino Birrittella. Il primo anno fu disastroso con la squadra che retrocesse in Eccellenza. Poi la risalita fino all’Olimpo. In pochi anni, con Roberto Boscaglia in panchina passa dalla D alla B con una cavalcata storica. La formazione granata vive la seconda serie nazionale con entusiasmo: due anni a metà classifica, poi il sogno Serie A.

Nel 2015-2016, infatti, conclude la regolar season in terza posizione con un record assoluto di 73 punti. La cavalcata si spegne con il Pescara (0-2 all’andata in trasferta e 1-1 al ritorno in casa). Da quel momento qualcosa si rompe.

I granata chiudono la stagione seguente quartultimi con 44 punti e dopo 4 permanenze in Serie B la squadra retrocede direttamente in Serie C. Il Trapani prova subito a risalire costruendo una squadra da vertice, ma viene eliminata agli ottavi.

Inizia quindi una altalena di emozioni e di cambi di proprietà. La squadra di Vincenzo Italiano macina punti, Vittorio Morace e la Liberty Lines (al tempo comproprietarie del Trapani) cedono alla FM Service di Maurizio De Simone. E’ l’inizio della fine. Italiano guida i giocatori alla seconda promozione nella storia dei siciliani e De Simone, in evidenti difficoltà, si sbriga a vendere la società ad Alivision di Fabio Petroni. Le prime giornate in B sono un inferno e portano all’esonero di Francesco Baldini e l’arrivo di Fabrizio Castori, cambio che non eviterà la retrocesse in Serie C sancita all’ultima giornata, nonostante l'ottimo girone di ritorno e l’ultimo successo interno sul Crotone.

Una cavalcata incredibile con la squadra colleziona 46 punti che le sarebbero valsi la salvezza diretta. Ma i problemi societari hanno causato una penalizzazione di 2 punti per il ritardo nel pagamento degli stipendi in scadenza a marzo 2020 (per un ammontare di circa 70.000 euro), chiude al terzultimo posto retrocedendo direttamente. In estate le corse per salvare il Trapani. Petroni cede prima il 10% e poi il restante 90% ad Alba Minerali di Gianluca Pellino.

Il comitato di tifosi, supportato da aziende locali, "C'è chi il Trapani lo ama" prova in tutti i modi a convincere prima Petroni e poi Pellino a cedere per salvare il Trapani. La cessione non arriva e il Trapani va verso la sparizione. Nei prossimi giorni, infatti, verrà discussa in Tribunale l’istanza di fallimento. I debiti sono pari a quasi 5 milioni e senza un campionato senior dove giocare è impossibile che questa società possa esser salvata.

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