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Automobilismo, il coronavirus rischia di spegnere i motori della Monte Erice

«L'attuale momento non ci ha distratti dal pensare a come organizzare la Monte Erice anche se, comprensibilmente, i problemi che di per sé sono sempre tanti ora sono elevati all'ennesima potenza». Giovanni Pellegrino, presidente dell'Automobile Club di Trapani, non si nasconde dietro il dito e con estrema franchezza esprime il suo pensiero.

«In primis teniamo conto di quelle che saranno le decisioni che verranno prese dalla Federazione. Ricordiamoci che Erice è prova del campionato italiano di velocità della montagna e che allo stato attuale, sono state già rinviate a data da destinarsi le prime due gare in calendario, il 30° Trofeo Scarfiotti Sarnano-Sassotetto, nelle Marche, che il 3 maggio doveva aprire il Civm e la 25ª Luzzi Sambucina, in calendario il 17 maggio in Calabria». La Monte Erice è prevista per il 13 settembre.

«Quando sarà chiusa la pagina della quarantena - dice Pellegrino - bisognerà vedere che tipo di restrizioni verranno adottate per la manifestazioni sportive. Teniamo conto che le gare in salita hanno una loro specifica peculiarità che porta, per esempio, ad assembramenti in alcune zone piuttosto che in altre».

Peraltro, i comitati organizzatori dovrebbero farsi anche carico delle spese per la sicurezza sanitaria di piloti, meccanici, commissari ed ufficiali di gara. Spese aggiuntive che in tempi di crisi sarebbe difficile andare a coprire.

L'articolo completo nell'edizione di Trapani del Giornale di Sicilia di oggi.

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