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La Lighthouse Trapani lotta ma non basta, Treviso vince il primo round

L’urlo resta in gola. Trapani ci prova, ci crede, accarezza il successo. Ma come un anno fa, il Palaverde si dimostra stregato per i granata che sprecano una clamorosa rimonta nel terzo quarto ed una serata eccezionale di Brandon Jefferson mancando il colpo decisivo all’overtime.

La Lighthouse fatica all’inizio. Merito degli avversari che sporcano le linee di passaggio granata (8 palle perse nel solo primo tempo) sfruttando la transizione per colpire al cuore l’area ospite. Inizialmente Trapani si appoggia quasi soltanto a Jefferson mentre l’ex di turno Jesse Perry non incide granché.

Treviso invece attinge a piene mani al proprio ampio arsenale, imbeccando Brown in post basso o sfruttando l’ampia batteria di tiratori. Minuto dopo minuto la De’ Longhi scava il solco fino a toccare il +16 (43-27 al 17’) mentre i granata insistono in una zona 2-3 che viene bucata dai passaggi di Fantinelli. Solo Mollura pare riuscire a scuotere l’apatia dell’attacco siciliano. I frutti si vedono poco prima della seconda sirena, un 5-0 che riporta Trapani sotto la doppia cifra di svantaggio (46-37).

Dopo l’intervallo la Lighthouse pare trasformata. Viglianisi e Jefferson bucano la retina a ripetizione, l’attacco biancoceleste si blocca ed in pochi minuti la partita si riapre completamente. Trapani si porta in vantaggio minimo (55-57) e sulle ali dell’entusiasmo tenta il colpo del ko.

Invece Treviso reagisce, stringe le maglie difensive, recupera palloni, annulla il gap ed avvia un finale di regolamentari punto a punto sfruttando l’atletismo di Lombardi. Sul +4 Treviso a meno di un minuto dal termine la partita parrebbe conclusa invece un libero di Mollura e l’ennesima bomba di Jefferson (9/17 a fine serata per lui dai 6.75m) mandano il match all’overtime.

Dove Trapani sembra godere delle energie psicofisiche necessarie a centrare il colpaccio. Invece sul più bello proprio Jefferson sbaglia le scelte chiave. Prima un fallo sciocco su Antonutti, poi gli errori dall’arco che lanciano il contropiede di Musso che regala il vantaggio decisivo alla De’ Longhi. Peccato.

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