
«Giorgio Armani rimarrà sempre nel mio cuore. È stato come un padre per me e per tutti noi collaboratori». A parlare è Claudio Illirico, pantesco Doc e punto di riferimento di Armani a Pantelleria, per oltre 27 anni. Illirico è il coordinatore della villa e dei terreni dello stilista nell’isola.
«L’ultima volta che l’ho sentito, è stato lo scorso 16 agosto. Ci siamo videochiamati - racconta Claudio - gli ho fatto salutare in videochiamata alcuni ospiti che erano qui nella villa. Mi ha detto che non vedeva l’ora di tornare. Stava facendo delle terapie e non poteva venire, ma era sereno, perché noi siamo una squadra di 9 persone fidate, che curano quotidianamente la sua tenuta».
Claudio è commosso, parla a stento. Ha perso un vero e proprio familiare. Nel lontano 2004 una tragedia ha scosso la sua vita. Sua figlia, una bambina di appena sette anni, perde la vita per una malattia fulminante e nonostante il tempestivo intervento dell’elisoccorso, morì poco dopo. Giorgio Armani in quell’occasione dimostrò una sensibilità straordinaria. «È stato molto vicino a me e alla mia famiglia, in tutto e per tutto. In quei momenti terribili lui non mi ha mai abbandonato. Aveva a cuore da sempre la sanità, tanto che già prima della prematura scomparsa di mia figlia, aveva acquistato dei macchinari per l’ospedale di Pantelleria. Dopo la tragedia, ha continuato a farlo. Lui era altruista e generoso e aiutava tutti. Io coordino le otto persone che lavorano qui e lui mi ha dato sempre massima fiducia. Ho girato tanto con lui e mi ha fatto conoscere persone e mai avrei immaginato nella vita di poter sedere accanto a loro, a tavola. Lui me l’ha permesso. Ci sono tante cose, ma tante che Giorgio ha fatto per Pantelleria. Noi non possiamo e non dimenticheremo mai».
Claudio racconta anche della passione di Armani per il passito e l’olio. «Lo produceva solo per uso personale e per regalarlo ai suoi più cari amici. Aveva scelto per il passito, il logo con la scritta “Oasi” e una palma disegnata. Questo perché Pantelleria e la sua tenuta, per lui erano un’oasi di pace e serenità. La palma, invece, perché le amava. Qui, intorno alla sua tenuta ci sono circa 300 palme». Armani per qualsiasi problema c’era per gli abitanti dell’isola. Mancava l’acqua ultimamente e lui non ha esitato un attimo a sistemare tutto.
Lo stilista, lo scorso luglio, ha donato 800 mila euro all'isola.
I primi 100 mila euro sono stati utilizzati per i lavori di ripristino del Campo Gentile, mentre con i restanti 700 mila euro è stata trovata trovata l'intesa di realizzare la rete idrica di Cala Gadir e Cala Tramontana dove mai era giunta l'acqua potabile attraverso infrastrutture, il completamento del sistema fognario esistente e dell’impianto di fitodepurazione di Cala Gadir; un serbatoio di accumulo idrico a servizio dei mezzi di soccorso antincendio a monte di Cala Gadir; un pontile galleggiante modulare con sistema “Candock” a servizio delle unità da diporto della Baia di Gadir. Il tutto in armonia con le istituzioni locali.
«Le barche da diporto di circa 12 metri - racconta Claudio - facevano fatica ad entrare e lui ha pensato anche a questo. Ha finanziato anche i lavori. Era un uomo davvero di una rara e straordinaria sensibilità e umanità». E conclude: «Avrei così tanti aneddoti, preferisco custodirli nel mio cuore Lui era davvero il padre di tutti noi. Se a Pantelleria possiamo godere di un cinema è grazie a lui. Quando si passò alla digitalizzazione, se non fosse stato per lui, non avremmo più avuto un cinema. Comprò tutto lui. Aveva una cultura immensa e i più grandi della terra lo amavano. Pantelleria ha perso davvero e lo ripeto, un padre. Amava tutto di quest’isola e quando arrivava impazziva per i ravioli panteschi. Il suo piatto preferito».
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