
Non c’era evento, partita o fatto di cronaca a Trapani dove non ci fosse anche lui: Guido Bova, con la macchina fotografica stretta tra le mani e lo sguardo pronto a cogliere l’attimo. Ha raccontato attraverso gli scatti la sua Trapani, dove è morto oggi a 76 anni dopo una lunga malattia.
Partito da Vita, si era trasferito da giovane a Roma. Aveva il sogno di fare l'attore. Aveva preso parte ad alcune pellicole e mostrava con orgoglio alcuni scatti. Tra questi quello che lo ritraeva vestito da giovane balilla. L'altra sua grande passione era la fotografia. Raccontava di essere stato uno dei fotografi di Giorgio Almirante. Tuttavia non ebbe fortuna a Roma e tornò in Sicilia a Trapani dove iniziò a lavorare prima come imbianchino e poi verniciatore.
Altra sua grande passione, oltre la fotografia, era il calcio, e in particolare il Trapani. Alla fine degli anni Settanta fondò il Club Granata Raimondo Massa. Per il Giornale di Sicilia ha raccontato tutta la scalata dall'Eccellenza sino alla B. Nelle sue molteplici vite Bova è stato anche titolare di un autosalone.
Personaggio conosciutissimo in città: non c'era trapanese che non l'avesse conosciuto e non c'era cronista che non volesse essere accompagnato da lui per un servizio. Aveva un modo tutto suo di approcciarsi al mestiere. Riusciva anche in situazioni difficili, lì dove i cronisti non riuscivano ad arrivare. Le sue foto hanno raccontato fatti e storie di Trapani per tre decenni, un pezzo di storia di cui è stato protagonista vero, autentico, indimenticabile.
Le condoglianze della direzione e redazione del Giornale di Sicilia alla moglie Terina e ai figli Vanessa, Viviana e Christian
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