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Morto a Favignana Clemente Ventrone, uno dei simboli degli anni delle mattanze

Assieme al rais Gioacchino Cataldo era uno dei rappresentanti più conosciuti dell'intera isola

Addio a Clemente Ventrone, uomo simbolo assieme al rais Gioacchino Cataldo della mattanza di Favignana. L'arcipelago euguseo stamane si è svegliato con una terribile notizia. Clemente Ventrone infatti ci ha lasciato. Una vita la sua trascorsa tra mattanze e tonni. Clemente Ventrone - nato a Caserta - ha iniziato a lavorare allo stabilimento Florio di Favignana ad appena, ricoprendo diverse mansioni.

Insieme al rais Gioacchino Cataldo, scomparso nel 2018, è stato sicuramente il personaggio più fotografato da chi ha documentato negli anni la mattanza. Clemente Ventrone, ex vicerais di Favignana, ha saputo perpetuare la memoria raccontando quella che rimane l'unica vera mattanza di tonni della Sicilia occidentale, ne ha perpetuato i segreti della pesca del tonno, proprio quando le reti sono tornate a calare nell'isola più grande delle Egadi fino alla fine dei suoi giorni, orgoglioso di avervi fatto parte. Foto che lo ritraggono mentre arpiona i tonni oppure in momenti di pausa in piazza a Favignana, hanno fatto il giro del mondo. Era molto amato dalle donne, per il suo modo di fare e per la sua folta chioma dorata.

Dopo tante mansioni svolte all’interno dello stabilimento Florio, Clemente Ventrone è diventato tonnaroto, uno dei ruoli più importanti della filiera. Durante la pesca dei tonni era sempre a fianco del rais Cataldo, e con lui ha coltivato una lunga amicizia. Ecco cosa soleva dire Clemente a proposito della mattanza: «Non è la corrida né una guerra ai tonni, ma una lotta per la sopravvivenza».

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