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Castelvetrano, i volontari americani rimettono a nuovo la villa Falcone-Borsellino riaperta il 23 maggio

Professionisti, pensionati, professori universitari, manager e studenti stanno ridipingendo le inferriate del giardino, recuperato grazie all'intervento del forestali in occasione della manifestazione Memoria Nostra

Volontari americani a Castelvetrano

A Castelvetrano, nel paese dove è nato Matteo Messina Denaro, un gruppo di cittadini americani ha scelto di impegnarsi nel volontariato civile. Professionisti, insegnanti in pensione, professori universitari, manager di multinazionali, studenti stanno dipingendo le inferriate della villa comunale Falcone-Borsellino di Castelvetrano, recentemente restituita alla città. Era chiusa da anni, il lavoro di alcuni forestali inviati dall’assessore regionale all’Agricoltura Luca Sammartino ha permesso il recupero del giardino e la riapertura, avvenuta lo scorso 23 maggio, nel giorno dell’anniversario della strage di Capaci, come terza tappa della manifestazione Memoria Nostra, ideata dall’imprenditrice antiracket Elena Ferraro, dal regista Giacomo Bonagiuso e dal sindaco della città, Enzo Alfano.

Bermuda e maglietta, senza qualifiche e posizioni, il gruppo di americani ha scelto di trascorrere alcune settimane nella città del Trapanese e impegnarsi concretamente per aiutare il Comune. Questo grazie all’opportunità offerta dall’associazione Global Volunteers che da anni ha messo a regime il valore dei volontari. Il «gancio» con Castelvetrano è Giovanni Parrino, ex assessore e ora country manager Italy dell’associazione.

«Col Comune abbiamo siglato il protocollo nel 2020 e da dopo la pandemia, a turno, sono già arrivati 18 team dall’Usa che sono stati impegnati nelle scuole per far migliorare agli studenti l’inglese parlato», dice Parrino. In questi giorni, ad aiutare i cittadini americani ci sono anche i volontari del comitato locale della Croce rossa italiana e alcuni dipendenti comunali. Con pennelli e colori, tutti insieme stanno dipingendo le inferriate della villa che si trova a meno di un chilometro della casa natale di Messina Denaro.
«Sono tornata a Castelvetrano e spero di educare gli altri nel tentativo di creare più turismo, opportunità di volontariato e donazioni a questa bellissima città piena di persone appassionate. Questa esperienza sarà per sempre una parte del mio cuore», dice Jennifer Cones, specialista in vendite e istruzione. «Prima d’ora non avevo mai sentito parlare di Castelvetrano ma mio nonno era siciliano e io volevo venire in Sicilia per saperne di più», è la testimonianza di Olivia Stoddard di Medtronic. Tra gli impegni di volontariato civile c’è spazio anche per qualche tuffo a mare e visite al parco archeologico di Selinunte. Prima di fare rientro in Usa col ricordo di un’esperienza vissuta a Castelvetrano.

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