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San Vito, Arpa a Siciliambiente 2021: successo per la tavola rotonda “Giustizia ambientale”

Da sinistra: Onufrio greenpeace - Peraino sindaco - Marcatajo unipa - Di Maria amnesty - Infantino arpa - Bellia siciliambiente

San Vito Lo Capo ha accolto, nel pomeriggio di sabato 24 luglio, la tavola rotonda “Giustizia ambientale e sociale per salvaguardare l’ambiente e la salute dell’uomo”. Un incontro partecipato e costruttivo organizzato Arpa Sicilia, Greenpeace e Amnesty International in occasione della tredicesima edizione di SiciliAmbiente, il festival internazionale di documentari, corti e animazioni su temi ambientali, della sostenibilità e diritti umani.

Durante il confronto, sono emersi i rischi sociali e sanitari in cui si incorre quando i benefici e i costi non sono equamente distribuiti. La giustizia ambientale mira a garantire il trattamento equo tra i diversi gruppi sociali, in termini geografici, di reddito, livello di istruzione e cultura digitale, nell’attuazione di programmi e politiche ambientali che implicano giustizia a livello distributivo.

“L’agenda dell'ONU ha stabilito gli obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030 per l’eliminazione della povertà e il rispetto dei diritti umani. - ha commentato il direttore generale dell’ARPA Sicilia, Vincenzo Infantino - Questa esigenza è ulteriormente rafforzata dalle politiche europee che hanno messo in campo programmazioni specifiche sulla tutela dell’ambiente e della salute umana. Da qui l’idea di questa tavola rotonda insieme ad Amnesty International e Green Peace per approfondire le relazioni tra equa distribuzione, garanzia dell’ambiente, degli equilibri sociali e della salute umana”.

L’incontro si è aperto con i saluti del sindaco di San Vito Lo Capo, Giuseppe Peraino. “La nostra comunità – ha detto -ha sempre fatto della tutela ambientale e della salvaguardia del territorio il suo cavallo di battaglia. Per questo, con grande soddisfazione, ci battiamo ogni anno per garantire la presenza a San Vito Lo Capo di SiciliAmbiente Film Festival.  Un evento attraverso il quale realtà importanti si mettono a confronto per un obiettivo comune, come quello del tema di questa tavola rotonda”.

Per Antonio Bellia, direttore artistico della manifestazione, “questa tavola rotonda ha voluto fare sintesi del nostro lavoro e dello spirito che anima il SiciliAmbiente Film Festival sin dalla prima edizione. - ha commentato - L’obiettivo comunicativo, in questo caso, è ancora più importante perché passa attraverso le istituzioni, mettendo in combinazione associazioni che apparentemente si occupano di aspetti diversi ma che, in realtà, hanno un forte filo di congiunzione. Le istituzioni hanno consentito al Festival di crescere e consolidarsi come uno dei punti di riferimento a livello nazionale e internazionale per il cinema legato alle tematiche ambientali e ai diritti umani”.

Gabriella Marcatajo docente del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Palermo, ha spiegato cosa significano giustizia ambientale e sociale. “Ambiente e salute oggi – ha detto - sono da considerare due facce di un medesimo diritto, un diritto fondamentale della persona ad un ambiente salubre. Solo muovendo da una prospettiva esistenzialista,  tra l’altro oggetto oggi di una proposta di riforma all’esame del Parlamento che qualifica l’ambiente come bene comune cioè strumentale alla tutela dei bisogni fondamentali della persona umana, si possono risolvere molti dei problemi in tema di giustizia ambientale che sono all’attenzione dei giudici interni nazionali e europei”.

Ha fatto da eco al suo intervento, quello di Chiara Di Maria, responsabile della Circoscrizione Sicilia di Amnesty International Italia. “In sessant’anni di battaglie – ha raccontato Di Maria -abbiamo visto come il diritto al cibo, all’acqua o a vivere in un ambiente salubre siano una chimera per moltissime persone e come spesso chi si batte per i diritti ambientali è vittima di violazioni e soprusi. Abbiamo preso parte con convinzione a questo incontro perché il periodo da cui stiamo uscendo ha mostrato come i diritti di tutti noi siano connessi ai diritti dell’ambiente in cui viviamo”.

Giuseppe Onufrio, direttore di Greenpeace Italia, ha sottolineato: “La partecipazione dei cittadini ad attività scientifiche e di ricerca ambientale è una opportunità importante e un modo intelligente di coinvolgere una ‘cittadinanza attiva’ sui temi dell'ambiente. Come Greenpeace abbiamo attivato forme di collaborazione dei volontari ad attività di raccolta dati e informazioni di carattere ambientale con una buona efficacia. Se come associazione collaboriamo attivamente ad attività di ricerca scientifica di istituzioni pubbliche, sia in Italia che a livello globale, il coinvolgimento dei cittadini è un aspetto complementare di questa attività conoscitive che sono poi anche una parte basilare delle nostre campagne di denuncia”.

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