Nino Papania per oltre 25 anni è stato il punto di riferimento e il regista della politica di Alcamo e del Trapanese. La la sua stella era in declino alla luce dei risultati elettorali delle ultime elezioni regionali e amministrative. Sessantacinque anni, consulente tributario e aziendale con la politica nel sangue per un cammino intrapreso da giovanissimo, è stato tra i fondatori di Presenza sociale, movimento vicino agli ambienti cattolici, è riuscito a far eleggere numerosi consiglieri comunali. Così come nel 1996 Nino Papania venne eletto deputato regionale e qualche mese dopo assessore regionale al Lavoro. È stato dal 2001 al 2015 il principale sponsor della candidatura di due ex sindaci, eletti nel centrosinistra. Allora Papania militava nel Pd e in precedenza nella Margherita.
Una grande popolarità quella di Papania, sigaro in bocca e volto sempre sorridente ma con qualche scivolone come quando venne condannato in primo grado ad otto mesi per voto di scambio relativo alle elezioni comunali del 2012. Da questa accusa venne assolto in appello così come nell’inchiesta per la donazione di generi alimentari relativa sempre ad elezioni comunali. Per due legislature ha ricoperto la carica di senatore. Quando era all’apice della carriera politica la commissione dei garanti del Pd lo ha escluso dalla candidatura per le politiche «perchè secondo il codice etico non era presentabile». Era previsto che fosse il primo della lista in Sicilia occidentale e quindi sicuro eletto. Così come il suo amico Francantonio Genovese in Sicilia orientale. Entrambi sicuri vincenti avrebbero preso in mano il Pd siciliano. Queste esclusioni provocarono polemiche nel Partito democratico anche perché allora Papania non aveva nessun carico pendente. Papania è stato l’ispiratore del movimento Via fondato nel marzo di quattro anni fa che ha fatto scattare le indagini finite col blitz «Irene» di oggi con l'arresto per scambio elettorale politico mafioso.
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