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Marsala, sit in e giornata di digiuno per la pace

Ad organizzarla è la «Rete dei numeri pari», che comprende le associazioni Libera, Amici del Terzo Mondo, Archè e Finestre sul Mondo

Una manifestazione per la pace (sit in con cartelli) si terrà, domani (28 aprile), a Marsala, in piazza della Repubblica. Ad organizzarla è la «Rete dei numeri pari», che comprende le associazioni Libera, Amici del Terzo Mondo, Archè e Finestre sul Mondo. L’iniziativa è di Salvatore Inguì, referente provinciale di Libera.

«Davanti al sagrato della Chiesa Madre - spiega Inguì - ci sarà una giornata di digiuno per la Pace. Un sit in non violento. Ognuno porti il suo striscione, la sua bandiera, i suoi pannelli, ciò che vuole. Sono invitati tutti i rappresentanti delle diverse confessioni religiose per chi vorrà unire al digiuno la preghiera. Sono invitati tutti i poeti per chi vorrà aggiungere parole al digiuno. Sono invitati tutti i filosofi per chi vorrà aggiungere al digiuno le proprie riflessioni. Sono invitati tutti saggi per chi vorrà aggiungere al digiuno anche un pò di silenzio. Sono invitati tutti quelli che mi hanno detto che tanto non serve a niente... Però, fare una cosa che non serve a niente da soli è triste fare una cosa che non serve a niente in gruppo è molto più bello».

«L’idea di fondo da cui nasce questa iniziativa - continua Inguì - è che ci sembra di non fare mai abbastanza e di provare un grande senso di impotenza rispetto alle tristi vicende che si consumano in varie parti del mondo. Di fronte al rischio di sprofondare nella rassegnazione, abbiamo il dovere di esprimere quantomeno il nostro dissenso. Io c’ero, assieme al comitato di Marsala, quando a Comiso negli anni ‘80 furono installati i missili: la gente era scettica sull’esito della mobilitazione, ma poi i missili furono tolti davvero. L’obiettivo che ci proponiamo oggi è contribuire alla costruzione di un mondo di pace, a partire dalla nostra comunità. A differenza di altre volte, stavolta proponiamo una giornata di digiuno, nel ricordo del Satyagraha di Gandhi e della non violenza. Se non siamo disponibili a fare un piccolo sacrificio, come può essere una giornata di digiuno, come possiamo pretendere di fare cose grandi?».

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