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Niente voto di scambio, archiviazione per il consigliere comunale di Petrosino Caradonna

Aveva ricevuto un avviso di garanzia nell'ambito di un'inchiesta che portò alle ordinanze di custodia cautelare per il presunto capomafia e per un altro esponente politico

Il gip di Palermo ha archiviato l’indagine della Direzione distrettuale antimafia per voto di scambio politico-mafioso che nel marzo 2023 ha visto coinvolto, con avviso di garanzia, anche il presidente del Consiglio comunale di Petrosino, Aldo Caradonna, che per questo lo scorso anno si è dimesso da presidente, rimanendo comunque in carica come consigliere.

L’8 marzo dello scorso anno, l’indagine sfociò negli arresti del presunto capomafia di Petrosino, Marco Buffa, a cui l’ordinanza fu notificata in carcere, in quanto già arrestato nell’operazione antimafia «Hesperia» e con una condanna in primo grado a 16 anni per favoreggiamento della latitanza dei vertici di Cosa nostra a Mazara del Vallo, e del consigliere comunale Michele Buffa, che fu posto ai domiciliari. I due, che non sono parenti, lo scorso 21 febbraio, sono stati condannati dal Tribunale di Marsala a 15 anni di carcere ciascuno per voto di scambio politico-mafioso. I fatti si riferiscono alle elezioni amministrative del maggio 2022, quando sia Aldo Caradonna che Michele Buffa furono eletti in Consiglio comunale con la lista «Alternativa-Insieme per Petrosino», che sosteneva il sindaco Giacomo Anastasi, che non è fra gli indagati.

«A distanza di 13 mesi dal mio coinvolgimento nell’indagine giudiziaria - dichiara Aldo Caradonna - oggi posso finalmente dirvi che il procedimento è stato archiviato dal gip di Palermo e, quindi, senza la necessità di celebrare il processo. Non ho mai avuto dubbi circa l’esito di questa indagine, poiché certo della condotta che ho sempre mantenuto nella mia vita e certo della competenza della magistratura e degli organi predisposti».

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