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Protesta al tempio di Segesta: «No alle scorie radioattive»

Il presidente del Comitato Fundarò: «Il deposito di rifiuti distruggerebbe l’economia turistica»

È andata in scena questa mattina (domenica 7 aprile), davanti al tempio di Segesta, la manifestazione di protesta per dire no al deposito di rifiuti radioattivi a Trapani, nei territori di Calatafimi Segesta e Fulgatore, siti individuati dalla Sogin, società incaricata dal ministero dell’Ambiente.

Grande la partecipazione di cittadini che si sono uniti ai turisti presenti nel sito archeologico. In prima fila il presidente del Comitato contro i rifiuti, Massimo Fundarò, i sindaci di Trapani e Calatafimi, Giacomo Tranchida e Francesco Gruppuso e di molti altri comuni del Trapanese e del Palermitano (Balestrate e Trappeto), associazioni ambientaliste, Sicindustria, Cna e i deputati regionali Cristina Ciminnisi e Dario Safina. Una simbolica catena umana ha circondato il tempio per protestare contro la decisione del ministero.

«Siamo contenti della grande partecipazione - ha detto Fundarò - sta venendo fuori il no netto della comunità a questa ipotesi scellerata. Due anni fa abbiamo raccolto quarantamila firme e adesso se ne sono aggiunte duemila. Non siamo contrari al deposito delle scorie, ma questi luoghi non solo assolutamente idonei per i motivi di carattere tecnico-scientifico che abbiamo presentato alla Sogin. La provincia ha vocazione turistica, significherebbe la fine di un brand che stiamo esportando tutto il mondo».

«Siamo qui - ha detto il sindaco Gruppuso - per farci sentire, non vogliamo che il nostro territorio vocato al turismo diventi il deposito dei rifiuti radioattivi d’Italia. Abbiamo invitato i vertici della Regione e non abbiamo ottenuto alcuna risposta. Ci dicano quali sono le loro intenzioni».

«Come M5S Sicilia - ha spiegato Ciminnisi - chiederemo che l’Ars approvi la nostra mozione per scongiurare il rischio che Trapani o Calatafimi vengano scelti per la costruzione del deposito».

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