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Il Movimento 5 Stelle non farà accordi con altri partiti alle Europee

«Liste aperte solo a personaggi di spicco della società civile», ha detto il coordinatore in Sicilia Di Paola all'assemblea che si è tenuta a Mazara

«Nessun accordo coi partiti alle prossime elezioni Europee e liste aperte solo a personaggi di spicco della società civile. E per le amministrative simbolo presente solo nei Comuni dove esiste un gruppo radicato che porta avanti un progetto serio e credibile». È la linea del Movimento 5 Stelle in Sicilia dettata dal coordinatore regionale Nuccio Di Paola all'assemblea regionale che si è tenuta a Mazara del Vallo, in una sala piena di iscritti e simpatizzanti, alla presenza di eletti Cinquestelle a tutti i livelli istituzionali: deputati regionali e nazionali, senatori, sindaci, consiglieri comunali e di circoscrizione.

«Come di consueto -ha detto Di Paola - il MS5 camminerà sulle proprie gambe, con ottimi apporti dalla società civile. A stretto giro comunicheremo anche le modalità per le candidature. Per quanto riguarda le Amministrative, il simbolo del Movimento non sarà presente in tutti i Comuni, ma solo là dove esiste un gruppo fortemente radicato con un serio e credibile progetto a supporto. Il simbolo va tutelato e non può essere concesso a cuor leggero anche a chi, magari, spera di raccattare qualche consenso confidando esclusivamente sul voto d'opinione».

E per le Europee, ha aggiunto Di Paola, «siamo più fiduciosi. I sondaggi nazionali testimoniano sempre un grande consenso popolare nei nostri confronti. Per fortuna sono tantissimi i cittadini che ci vedono come ultimo baluardo alla malapolitca che a livello nazionale ha azzerato il welfare e che con l'autonomia differenziata, che rischia di affossare definitivamente il Meridione, oggi ha raggiunto l'apice, senza dimenticare altre vergogne dell'agenda Meloni come la legge bavaglio. Non è certo migliore l'agenda Schifani, i cui riflettori sono puntati più che sui bisogni dei cittadini, su norme vergognose come la salva ineleggibili, la sanatoria della ville abusive o sull’incommentabile spartizione della sanità, mentre ospedali e pronto soccorso esplodono, i medici scappano verso il privato e le liste d'attesa risultano cancellate solo sulla carta».

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