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Alcamo, sindaco e giunta rinunciano agli aumenti delle indennità

L’alt pure per i gettoni di presenza dei consiglieri comunali. Surdi: «È stata una scelta politica»

Niente aumento dell’indennità ad Alcamo per sindaco, assessori e consiglieri comunali. Il 2023 si chiude con questa decisione presa dal governo cittadino che quindi non ritocca all’insù in maniera consistente i propri stipendi, lasciando tutto immutato. Avrebbero avuto facoltà di poterlo fare per effetto di una legge nazionale, recepita anche dal governo regionale, che permetteva di alzare all’incirca del 30 per cento il proprio emolumento. Sarebbe significato, solo per coprire i costi di primo cittadino, assessori e presidente del consiglio, all’incirca 50 mila euro l’anno in più considerando la media attuale degli emolumenti percepiti. Senza contare poi che a cascata ci sarebbero stati gli adeguamenti anche per i restanti 23 consiglieri comunali con i relativi gettoni di presenza.

La scelta del mancato adeguamento sarebbe di natura squisitamente politica, come spiega il sindaco di Alcamo Domenico Surdi: «Non abbiamo colto questa legge regionale – precisa – scegliendo di non adeguarci le indennità. A differenza di quello che accade altrove in Italia, la nostra Regione si è limitata a prevedere per i Comuni che recepiscono in maniera facoltativa solo un contributo minimo. Per cui noi riteniamo, come detto tante volte anche nella sede dell’Anci (associazione nazionale Comuni italiani, ndr), che la Regione Sicilia deve contribuire correttamente e in maniera adeguata».

(Nella foto il sindaco Surdi e il presidente del consiglio Messana)

Un servizio completo di Michele Giuliano sull'edizione di Palermo del Giornale di Sicilia in edicola oggi

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