«Pensare di trasformare una porzione di territorio della provincia di Trapani in una discarica di rifiuti nucleari è una follia nella follia: non solo perché le aree individuate, quelle di Calatafimi Segesta e Fulgatore, sono zone a forte valenza agricola e turistica, ma anche perché trasferire le scorie in Sicilia, via mare, significherebbe un aggravio di costi del tutto ingiustificabile. Oltre che un incremento del rischio di inquinamento ambientale che potrebbe provocare danni inimmaginabili». Così l segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo, la deputata nazionale Giovanna Iacono e il deputato trapanese dei Dem Dario Safina dopo che ieri la Carta delle aree idonee per il deposito nazionale delle scorie radioattive (Cnai) ha individuato, tra le cinque zone italiane, anche la provincia di Trapani quale area idonea al deposito.
«Non possiamo che ribadire dunque - continuano Barbagallo, Iacono e Safina - quanto già sottoscritto nel documento redatto qualche anno fa dall’Amministrazione comunale di Trapani che poneva tutta una serie di criticità rispetto alla installazione dei siti di smaltimento in provincia di Trapani. In sostanza, questa valutazione di idoneità è assolutamente irrispettosa delle osservazioni fatte per il bene del territorio che erano invece assolutamente pertinenti. Si tratta di zone con grandi prospettive sia dal punto agricolo che turistico, che andrebbero invece rivalutate piuttosto che mortificate trasformandole in una discarica per scorie nucleari».
«È assolutamente necessario - concludono il segretario regionale e i deputati nazionale e regionale Dem - che il governo Schifani prenda subito una posizione incontrovertibile contro questa assurda decisione per bloccare l’ennesimo scempio della nostra amata terra di Sicilia».
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