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Calatafimi e Trapani nelle mappa per i depositi di scorie nucleari, scoppia la protesta

La carta è stata elaborata da Sogin e Isin e ha individuato 51 locazioni possibili

C'è anche la Sicilia nella mappa della aree scelte come deposito nucleare, con l'incubo scorie che più precisamente riguarda sla provincia di Trapani e in particolare il Comune di Calatafimi Segesta e Fulgatore, frazione di Trapani.

Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato sul proprio sito l’elenco delle aree idonee per il deposito nazionale delle scorie nucleari, contenuto nella Carta Nazionale delle Aree Idonee (Cnai). La carta è stata elaborata da Sogin e Isin e ha individuato 51 locazioni possibili.

Entro 30 giorni dalla pubblicazione della Carta, possono essere presentate le candidature a ospitare il deposito da parte di enti territoriali e strutture militari. Possono presentare candidature anche enti locali non indicati nella Cnai, chiedendo alla Sogin di rivalutare il loro territorio.

Ma quante sono le aree idonee ? Sono 51  in Italia, scelte per ospitare il deposito nazionale delle scorie del nucleare dove saranno stoccati 78 mila metri cubi di rifiuti radioattivi a bassa e media intensità e parcheggiati temporaneamente 17mila ad alta intensità provenienti dalle quattro ex centrali e da altri impianti della filiera dell’atomo. Ora c'è un mese per accogliere le auto-candidature, corsia parallela prevista dal governo per sbloccare la scelta del sito, dato che finora nessuno dei Comuni potenzialmente idonei si è detto a favore, ma ci vorrà un anno, almeno sulla carta, per chiudere il processo. E quattro anni richiederà il cantiere per realizzare il deposito nucleare. Come dire: prima del 2030, stando alla tabella di marcia attuale, non vedremo la fine del tunnel. Mentre l'Italia avrebbe dovuto far rientrare dall'estero le sue scorie nel 2025. Nel 2022 le aree individuate in Sicilia erano ben 5: oltre a Calatafimi Segesta e Fulgatore c'erano anche Castellana Sicula, Petralia e Butera.

Le aree selezionate

In Sicilia come detto sono state individuate dunque due aree a Fulgatore frazione di Trapani e a Calatafimi-Segesta. Le isole, a causa delle problematiche logistiche, risultano meno idonee tra gli idonei. Le altre aree si trovano in Basilicata, Puglia, Lazio, Piemonte, Sardegna. Nello specifico, le località per il deposito del nucleare individuate in Basilicata si trovano in provincia di Matera, dove oltre alla città dei sassi si contano Montalbano Jonico, Bernalda, Montescaglioso, Irsinia, e Genzano di Lucano in provincia di Potenza. In Puglia sono state individuate aree ad Altamura, Gravina di Puglia e Laterza, in alcuni casi in tandem con aree della Basilicata. In Lazio l'attenzione si concentra nella provincia di Viterbo. I siti idonei si collocano nei Comuni di Montalto di Castro, Canino, Cellere, Ischia di Castro, Soriano nel Cimino, Vasanello, Vignanello, Corchiano, Gallese, Tarquinia, Tuscania, Piansano, Arlena di Castro, Tessennano. In Piemonte invece le zone si trovano nella provincia di Alessandria e sono a Bosco Marengo (già indirizzo di un sito della filiera dell'atomo italiana), Novi Ligure, Oviglio, Alessandria stessa, Quargnento, Castelnuovo Bormida, Sezzadio e Fubine Monferrato. In Sardegna sono state ritenute idonee tre località in provincia di Oristano (ossia Albagiara, Assolo e Usellus) e altre nella provincia di Sud Sardegna (Mandas, Siurgus Donigala, Segariu, Villamar, Setzu, Tuili, Turri, Ussaramanna, Nurri, Ortacesus, Guasila) Mentre i Comuni con le caratteristiche più adeguate si confermano quelli di Lazio e Piemonte.

Le reazioni

Cristina Ciminnisi deputata regionale del Movimento 5 Stelle: «Trapani e la Sicilia non sono e non saranno mai la discarica del Paese. Il governo Schifani dichiari la totale contrarietà nell’individuazione della Sicilia quale deposito nazionale per i rifiuti radioattivi». A dichiararlo è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Cristina Ciminnisi in merito alla pubblicazione dell'elenco delle aree idonee a ospitare il deposito delle scorie nucleari, in cui 2 su 51 sono nell'Isola ed entrambe nella provincia di Trapani, ovvero a Trapani città e Calatafimi Segesta. «Nelle prossime ore - sottolinea la deputata trapanese - depositerò una mozione per impegnare il governo Schifani a stoppare questo ennesimo disegno a danno dei siciliani. Le condizioni geografiche, le infrastrutture, il carattere insulare, nonché i siti di pregio agricolo e archeologico delle due aree del Trapanese rendono assolutamente improponibile la proposta del CNAI».

L’Assemblea Regionale Siciliana si era già espressa nel 2018 sul no al deposito di scorie in Sicilia, approvando all’unanimità una mozione del Movimento 5 Stelle all’ARS a firma del deputato regionale Nuccio Di Paola, oggi vice presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana. «Non passa giorno - dice Di Paola - senza che i siciliani debbano difendersi dagli attacchi dei governi nazionale e regionale, dalla distrazione dei fondi sui trasporti, ai tagli alla sanità e oggi la nuova spada di Damocle del deposito di scorie nucleari. Faremo sentire la nostra totale contrarietà a tutti i livelli istituzionali e se necessario nelle piazze» conclude Di Paola.

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