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Levanzo, finisce in Parlamento il caso del solarium contestato

Il solarium della discordia

La questione del solarium di Levanzo contestato finirà in Parlamento. «Presenteró una interrogazione parlamentare al ministero dell'Ambiente e quello della Cultura - annuncia il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli, presente oggi e domani a Trapani per il suo supporto alle amministrative - rispetto alla vicenda del solarium che si stava costruendo nell’area marina protetta delle Egadi nell’isola di Levanzo. La Capitaneria di porto di Trapani ha messo i sigilli ai lavori, e nell'interrogazione chiederò anche se i ministeri in autotutela non ritengano di annullare la concessione, trattandosi di intervento su area marina protetta nazionale delle Egadi. È necessario chiarire - conclude Bonelli - come sia stato possibile rilasciare le autorizzazioni per la realizzazione di questa struttura che è stata fissata sugli scogli, trapanandoli».

Ieri mattina (12 maggio) il sequestro della piattaforma in fase di realizzazione nella zona portuale di Levanzo: sarebbe dovuta diventare un solarium. Il provvedimento è scattato dopo il clamore mediatico suscitato dalla costruzione. Dalla Capitaneria fanno sapere che ci sono delle anomalie da verificare. Tutti i documenti e le autorizzazioni concesse in questi anni per costruire la struttura saranno verificate assieme alla magistratura.

Condividendo le preoccupazioni degli abitanti di Levanzo, il sindaco di Favignana Francesco Forgione ha attivato gli uffici comunali per fare chiarezza. «Il sequestro del cantiere - dice Forgione - dimostra che è necessario fare piena luce su tutta la vicenda, a partire dalla Regione e dal Demanio Marittimo, essendo l’area zona portuale e quindi di esclusiva loro competenza. Colpisce però – continua il sindaco - che sia la Regione che le altre istituzioni che hanno pronunciato parere favorevole non abbiano tenuto conto della contrarietà espressa nel 2018 dal Consiglio comunale di Favignana e dal sindaco del tempo verso l’autorizzazione di nuove concessioni demaniali anche nell’isola di Levanzo. Neanche il silenzio assenso determinato dall’atteggiamento degli uffici comunali può sterilizzare la volontà del Consiglio comunale mai citata nei decreti di concessione della Regione. Noi chiediamo chiarezza sull’accaduto e ci impegneremo affinché ciò avvenga per ripristinare il rispetto dell’ambiente e la bellezza dell’isola di Levanzo».

«Nulla da dichiarare – dice l’imprenditore Giuseppe Maurici, amministratore della ditta Manufatti cementizi trapanesi, che sta realizzando l’opera –, allo stato aspettiamo di leggere il provvedimento».

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