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L'Aquila, l’arrivo di Messina Denaro finisce per scatenare polemiche

Stefania Pezzopane del Pd: «Il supercarcere soffre di carenze di personale e questa presenza ingombrante aggrava una situazione delicata. Il governo Meloni ha voluto farci questo regalo, pensi a rafforzare il presidio»

Stefania Pezzopane

L’arrivo del superboss di Castelvetrano Matteo Messina Denaro in Abruzzo scatena le polemiche.

«Messina Denaro detenuto al carcere di Preturo, una scelta del governo che impone una riflessione ed un’allerta di sicurezza», afferma in una nota Stefania Pezzopane, consigliere comunale dell’Aquila del Pd. «Il supercarcere - aggiunge - soffre di carenze di personale e questa presenza ingombrante aggrava una situazione delicata. Chiedo al sindaco di farsi parte attiva presso il governo Meloni, lo stesso che ha voluto farci questo regalo, di rafforzare immediatamente il presidio con personale adeguato perché il detenuto sia tenuto nel massimo controllo».

Pezzopane, ex senatore e deputato, è il primo politico a prendere posizione sulla vicenda, annunciando la presentazione di un ordine del giorno in Consiglio comunale dal titolo «L'Aquila città libera dalle mafie» teso a chiedere al sindaco, Pierluigi Biondi, di FdI, «di incalzare il governo per potenziare organici di procura e forze dell’ordine». Pezzopane chiede anche che il Comune si doti di un protocollo antimafia. «Messina Denaro per 30 anni è riuscito a prendersi gioco dello Stato e credo sia assolutamente prioritario che non venga messo in condizioni di nuocere ancora con la sua radicata e tentacolare organizzazione criminale - prosegue -. Anche l'apparato giudiziario e la Procura abruzzese antimafia meritano un sguardo attento attraverso un adeguato rafforzamento di organici dei magistrati e delle forze di polizia. Sappiamo quanto il sistema mafioso sia insidioso e come spesso anche in carceri di massima sicurezza i boss hanno continuato a dettare le loro regole criminali. Non vogliamo correre nessun rischio».

Secondo il consigliere del Partito democratico, «se il carcere aquilano deve sopportare tale pesante carico, il territorio deve essere messo nelle condizioni di sicurezza. Abbiamo combattuto per una ricostruzione pulita, con successo, in questi anni e grazie alla resistenza di Procura Antimafia e Magistratura, Prefettura, e ad un sistema sano di imprese e cittadinanza, i tentativi dei poteri criminali di inserirsi sono stati sventati più volte».

«Di questo dobbiamo essere orgogliosi, ma non basta e non dobbiamo abbassare la guardia. Ricostruzione e Pnrr muovono tante risorse e sono purtroppo attrattivi naturali dei voraci poteri criminali».

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