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Trapani, il sindaco Tranchida attacca Conte: "Vogliamo riaprire subito"

Il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, non ci sta dinanzi alle ultime decisioni del governo Conte. Il primo cittadino ha inviato un documento politico al Presidente del Consiglio, mettendo in primo piano l’emergenza del settore turistico-ricettivo del territorio.

“Come città di Trapani vorrei coinvolgere i sindaci della provincia e l’ANCI regionale, l’associazione dei Comuni, perché, pur apprezzando l’operato del presidente Conte, non siamo convinti di certe decisioni e non troviamo nessuna giustificazione nel posticipare all’1 giugno l’apertura di tutta una filiera di attività vicine al turismo della nostra provincia –ha indicato Tranchida-. Il sindaco ha lanciato lo slogan “SaluteÈLavoro” per il tessuto socio- economico locale che coincide con LavoroÈSalute. “Non è un gioco di parole- sottolinea- significa anche e soprattutto, invece, mettere in evidenza ciò che è sotto gli occhi di tutti, non solo perché questo settore rappresenta il cuore pulsante del Paese, ma per il fatto che esso è per il territorio siciliano e trapanese in particolare, uno dei cardini dell’economia, soprattutto grazie a piccole realtà imprenditoriali. D'altronde, anche lo stesso premier Conte, ha riconosciuto il fatto che la realtà turistica, che assicura il 15% del PIL del Paese, abbia risorse ed impegni dedicati. È proprio a questo comparto che, non certo rimandando la riapertura all’ 1 Giugno, bisogna dedicare maggiore attenzione, rivedendone la celere riapertura, ovviamente con protocolli in sicurezza e rispetto delle norme sanitarie, quantomeno in Sicilia e, dunque, a Trapani, terra soltanto sfiorata, fortunatamente, dall'emergenza epidemiologica.

I dati, in tal senso, ci danno ragione. Il divieto di mobilità interregionale rappresenta una garanzia in più. Non si capisce la “ratio” rispetto alla quale bisogna aspettare una certa data. Diversamente da ciò che può pensare dei meridionali il “Feltri di turno”, noi siamo per cultura solidali con il resto del Paese, ma non comprendiamo perché, anche in questa particolare vicenda, dovremmo essere in coda ai pensieri di chi amministra oggi il Paese. Vale tanto per il Governo di Roma come per quello di Palermo. Questa crisi senza precedenti- prosegue Tranchida- ha letteralmente messo in ginocchio tutti coloro che gravitano attorno al turismo che, dalle nostre parti si lega profondamente al mare e alla balneazione. Su quest'ultimo comparto tanta gente aveva puntato con convinzione per guadagnarsi il proprio pane quotidiano, investendo risorse ed energie. Oggi queste persone, insieme alle loro famiglie, stanno vivendo situazioni tragiche al punto da indurre molti di loro a consegnare le chiavi delle proprie attività al Sindaco e al Prefetto il 29 aprile. Il loro non è un gesto di sfida ma una richiesta d'aiuto.

A chi non la vuole ascoltare aggiungiamo la nostra, sempre con debito di rispetto ma con minore preoccupazione reverenziale. Si può e si deve riaprire in sicurezza e subito, anche dando la delega ai sindaci. Ogni giorno ci confrontiamo con le storie e gli sfoghi dei nostri concittadini impegnati nel settore turistico. A tutti questi operatori economici l’amministrazione comunale è vicina e solidale non solo a parole, ma ponendosi al loro fianco con iniziative e misure certe e rapide che abbiamo attuato e attueremo. L'amministrazione continuerà a portare avanti tutti i progetti e le proposte, sia quelli che prevedono un impegno unitario, sia quelli che vedono la città di Trapani parte sinergica, talvolta propositiva, di un piano turistico unificato, in collaborazione con altri enti e con associazioni e organizzazioni private. Abbiamo predisposto un sistema di aiuti alle piccole realtà imprenditoriali locali, anche in termini di investimenti per la riqualificazione urbana-locale, nella convinzione che ognuno debba fare la sua parte. Ecco perché torniamo e con determinazione- continua il sindaco di Trapani- a sollecitare il Governo nazionale e quello regionale – che possono finanziare azioni soprattutto nel settore in argomento ponendo in essere seri provvedimenti ed importanti risorse per salvaguardare il sistema turistico che ad oggi è chiaramente il settore la cui ripartenza appare più danneggiata, vista la evidente compromissione anche della stagione turistica estiva. Noi vogliamo continuare a fare fino in fondo la nostra parte. Che ci vengano date, però, la possibilità e gli strumenti per farlo. Se con le buone, il senso della politica, né Palermo né Roma ci ascolteranno, noi faremo un ricorso al TAR affinchè venga sospeso questo provvedimento e, non escludo, se le ragioni sono fondate, di poter chiedere anche i danni. In dindaco, infine ha deciso che dal 4 maggio è prevista l’apertura del cimitero, di ville e giardini, del mercato ortofrutticolo e del pesce, dei campi Coni e Aula, dei centri di raccolta della differenziata del Lungomare e mobili. In programma la riattivazione a pieno regime dei servizi pubblici dell’ ATM e delle strisce blu, la pulizia delle spiagge e delle aiuole, la disinfestazione delle strade.

 

 

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