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Marsala, la città divisa per l'impianto d'acquacoltura

Stop fame, con acquacoltura in oceani 15 mld ton. di pesce

Marsala «divisa» tra il «si» e il «no» al progetto «Acqua.Sal», un progetto che, secondo le intenzioni dell'Amministrazione Di Girolamo dovrebbe creare le premesse per «una nuova vita» per la Laguna protetta dello Stagnone. Quello che la città sta vivendo da un paio di mesi è un vero e proprio tra le opposte posizioni che vedono da una parte l'Amministrazione Di Girolamo e dall'altra il Consiglio comunale di Marsala con quest'ultimo che nel mese di luglio ha bocciato il progetto «Acqua.Sal».

Una decisione, quella del massimo consesso civico della città, che ha in sé una serie di aspetti di natura politica ma che investe, come è emerso dal dibattito consiliare, anche il futuro dello Stagnone, la laguna che tutti si affannano a dire che «sta morendo».

Nonostante la volontà manifestata dal sindaco Alberto Di Girolamo e dalla sua giunta che ha ottenuto l'approvazione anche degli organi scientifici dell'Università di Palermo, rappresentati dal professore Andrea Santulli, dell'Istituto di Biologia Marina dell'Università di Palermo e il parere favorevole espresso da Letizia Pipitone, presidente della Sezione Legambiente “Marsala-Petrosino”, ha finito per trovare una decisa opposizione tra le Associazioni di Tecnici ed Ambientalisti e una grossa parte del Consiglio comunale.

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