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Saline, tra leggi e burocrazia il Consiglio comunale vuole chiarezza

A soli cinque chilometri dal centro di Trapani si estende un paesaggio ancora oggi invidiato nel mondo. Un panorama mozzafiato e una "struttura" unica, costituita dalle vasche salanti di raccolta dell'acqua di mare, labirinti di canalizzazioni governati da ingegnosi sistemi di chiuse e meravigliosi mulini per la raccolta delle acque e per la macinazione del sale. Numerosi sono i vincoli ambientali presenti ma alcune norme non sono tra loro conformi.

Per questo, è stato approvato con 13 voti favorevoli su 13 l'atto di indirizzo che invita l'amministrazione di Palazzo D'Alì alla stesura del "Piano di utilizzo" delle pre-riserve delle saline di Trapani e Paceco e a fare chiarezza alla Regione sulle tante norme in materia che spesso si contraddicono e si sovrappongono. È quanto sostiene il consigliere Massimo Toscano Pecorella che ha riscontrato contraddittorietà nel "Piano paesaggistico regionale", che sarebbe in contrasto con le esigenze del "Piano regolatore generale".

Tutto parte dall'osservazione del consigliere che sottolinea come "gli articoli presenti nel Piano di utilizzo e nel Piano paesaggistico regionale, per chi conosce l'ambiente delle saline di Trapani e Paceco, sono palesemente in contrasto, dato che la quasi totalità dei manufatti attualmente presenti entro i confini delle saline (produttive e non) sono accatastati come unità collabenti, ovvero come ruderi senza reddito. Ciò vuol dire che, ad esempio, un baglio di salina o un mulino, in quanto ruderi sono destinati a sfaldarsi sotto l'azione degli agenti atmosferici senza possibilità alcuna di recupero".

Sui vincoli, poi, Toscano, afferma che: "In generale, vanno bene laddove sono compatibili con lo stato dei luoghi e rispettosi delle potenzialità del territorio, mentre sono disastrosi quando sono fini a sé stessi o, peggio ancora, ne mortificano le potenzialità. Le saline di Trapani e Paceco rientrano sia tra le aree naturali protette di importanza comunitaria (SIC), che tra la zona di protezione speciale (ZPS), costituendo allo stesso tempo anche una delle aree umide più importanti della Sicilia occidentale all'interno delle quali insistono piccole e grandi imprese".

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