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Un commissario per Trapani, in pole l'ex procuratore di Palermo Messineo

Francesco Messineo

TRAPANI. Potrebbe essere l'ex procuratore di Palermo Francesco Messineo il commissario che guiderà il comune di Trapani fino alle prossime elezioni. Domani la commissione elettorale circoscrizionale dovrebbe formalizzare il risultato elettorale del ballottaggio e trasmettere gli atti alla Regione per il decreto di nomina del commissario: il mancato raggiungimento del quorum non ha permesso all'unico candidato sindaco di essere eletto, di conseguenza, in base alla legge elettorale come spiegano gli uffici della Regione, non potranno insediarsi neppure gli eletti al consiglio comunale.

"Non appena la commissione elettorale circoscrizionale ci trasmetterà l'esito formale del risultato di Trapani, il mio ufficio farà la proposta di nomina del commissario, il cui decreto sarà co-firmato da me e dal presidente Crocetta. Penso che nel giro di due-tre giorni firmeremo gli atti". Lo dice l'assessore regionale agli Enti locali, Luisa Lantieri.

I soldi per il co-marketing per evitare che Ryanair abbandoni lo scalo di Birgi e il disavanzo di 3,6 milioni di euro nel bilancio, non approvato, che potrebbe essere coperto con l'aumento della tassa sui rifiuti. Sono le due grane principali che il commissario che sarà nominato dalla Regione, dopo il flop delle amministrative a Trapani, si ritroverà a gestire non appena si insedierà. Conversando con l'ANSA nel suo studio del palazzo municipale, Vito Damiano, il sindaco che sta svuotando il suo ufficio per fare posto al commissario in arrivo, mette subito le cose in chiaro. "Se non abbiamo approvato il bilancio è per l'ostruzionismo del Consiglio comunale - afferma - Io avevo predisposto un piano per l'aumento delle tasse, a partire dall'abolizione di alcune agevolazioni, non so ovviamente cosa farà il commissario, ma certamente dovrà affrontare la questione".

Per scongiurare la fuga di Ryanair da Trapani-Birgi, il sindaco Damiano aveva appostato in bilancio 300 mila euro per il co-marketing. "Cosa farà il commissario non so, non ho la palla di vetro - aggiunge - Certamente per coprire il disavanzo potrebbe tagliare alcune cose, come i fondi che il comune finora ha destinato all'ente Luglio musicale, rilanciandolo".

Intanto Damiano che in settimana lascerà l'ufficio per fare posto al commissario rivela:  "In questi cinque anni di mandato ho avuto condizionamenti, dall'esterno del palazzo ma sopratutto dall'interno". Pressioni politiche o mafiose? "Condizionamenti - risponde Damiano, ex generale dei carabinieri - non dico altro".

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